Di fronte all’ennesimo inasprimento delle normative legate all’utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche nel settore primario, gli agricoltori francesi non ci stanno e annunciano cortei di protesta. Centinaia di trattori e migliaia di operatori, provenienti da tutta Francia, si sono dati appuntamento nella zona “Porte de Versailles”, situata a sud di Parigi dove ha sede, tra l’altro, uno dei più importanti poli fieristici della città.

In base alle informazioni rilasciate da FNSEA, il più grande sindacato agricolo di Francia, nella giornata di mercoledì 8 febbraio sulla capitale sarebbero conversi circa 500 trattori e più di 2000 agricoltori che, a causa delle velocità ridotte dei loro mezzi, hanno intasato i principali snodi stradali che circondano Parigi, provocando lunghe code e disagi a macchia di leopardo in tutta la regione dell’Île-de-France.

I trattori hanno “marciato” su Parigi da ogni regione e sono quindi arrivati da tutte le direzioni, bloccando il circondario della capitale. Secondo Sytadin, un portale che contiene informazioni sulla viabilità, la protesta nella sola mattinata avrebbe provocato 354 km di ingorghi e rallentamenti già prima delle 8. Un dato eccezionale per quell’ora, acuito dagli scioperi che stanno interessando anche il settore ferroviario (e che hanno fatto aumentare il ricorso da parte dei cittadini alla mobilità privata).

Le ragioni della protesta

La mobilitazione, tra i cui organizzatori figura anche la stessa FNSEA, è stata causata dalla recente decisione del Governo francese di non rinnovare l’autorizzazione all’utilizzo di insetticidi per la coltura della barbabietola da zucchero, una delle più diffuse in tutta Francia, fonte di reddito per decine di migliaia di aziende agricole. La prefettura parigina, in occasione dell’arrivo dei vari cortei di trattori a Porte de Versailles, ha dispiegato ingenti dispositivi di polizia, tra agenti e camionette. La scelta del luogo non è un caso: proprio lì, infatti, tra poco meno di un mese dovrà tenersi il Salone Internazionale dell’Agricoltura francese. A questo punto la protesta potrebbe estendersi a tutta la Francia: gli agricoltori sono sul piede di guerra.

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