Come molte industrie produttrici di armamenti, anche quella finlandese dopo la Seconda guerra mondiale si ritrovò senza clienti, così come accadde alla Saab in Svezia e a tante altre Aziende in Francia, in Italia, nel Regno Unito e via dicendo. Per quanto riguarda la Finlandia, lo stato nazionalizzò le industrie metallurgiche che avevano lavorato durante la guerra, con la prospettiva di dar loro un’attività per poter contribuire al rimborso del debito contratto con l’Unione Sovietica. Nel settembre del 1945, nacque il Valtion Metallitehtatt (Gruppo metallurgico di Stato). Abbreviato in VMT, nel novembre del 1950 prese il nome di società anonima Valmet Oy.

Come molti altri Paesi europei, la Finlandia aveva bisogno di trattori per meccanizzare le campagne. Dopo molte esitazioni e tentativi di accordi con costruttori stranieri per assemblare su licenza, Valmet decise di mettere a punto una sua propria macchina ma l’avventura incontrò molte difficoltà.

Un 33 D al lavoro con barra falciante negli affascinanti paesaggi della campagna finlandese.

Valmet, dal primo prototipo ai gloriosi anni ’50

Fu costruito un primo prototipo soprannominato Pobjoy dal nome del comandante inglese che l’aveva progettato ma alla sua prima prova, si rifiutò di partire. I Finlandesi decisero allora di progettare autonomamente un trattore. Il primo Valmet da 15 cavalli uscì nel 1951, era stato realizzato con le attrezzature delle fabbriche di armamenti che erano di ottimo livello. L’unico investimento fu una pressa per stampare i lamierati del serbatoio e del cofano.

Nel 1952 venne assemblata una pre-serie di trattori per i test e le prove in campo. Ma presto si resero conto che i costi di produzione del piccolo Valmet erano troppo elevati e rischiavano di mettere fuori mercato il trattore. Progettarono quindi un nuovo mezzo, più adatto alla realtà dell’ epoca e di semplice concezione.

La messa a punto fu effettuata a tempo di record, e il Valmet 33 D venne presentato ufficialmente il 4 novembre del 1956 a una delegazione guidata dal nuovo presidente della Repubblica, Uhro Kekkonen. Il nuovo mezzo si rivelò all’altezza delle ambizioni del Costruttore. Il 33 D era spinto da un motore Diesel a 3 cilindri che erogava la discreta potenza di 37 cavalli a 2.000 giri.

I 37 cavalli erogati dal propulsore consentivano ottime prestazioni in aratura.

Era stato concepito con il serbatoio integrato nel telaio, collocato tra la frizione e la trasmissione. Il carburante fungeva da raffreddamento per gli organi della trasmissione nella stagione calda, mentre il calore degli stessi organi riscaldava il gasolio nel periodo invernale. Il 33 D fu all’origine della fama internazionale di Valmet.

Nel 1955-1956, un centinaio di piccoli Valmet 15 erano stati esportati in Turchia, ma i Paesi più sviluppati erano ancora poco attratti dall’offerta di Valmet; pertanto il marchio finlandese si rivolse prevalentemente ai Paesi in via di sviluppo e il 33 D fu inviato in Brasile, in Cina, in Spagna e in Polonia per essere testato.

Nel 1958, 350 trattori furono inviati nella Repubblica popolare Cinese, attraverso l’ Unione Sovietica. Ma gli scambi più fruttuosi avvennero con il Brasile, nel 1959-1960 vi furono inviati 1.250 trattori. Quando il Brasile pensò di dotarsi di una industria nazionale, Valmet fu uno dei marchi prescelti per installarsi in loco. Una fabbrica Valmet fu costruita al posto di una vecchia industria tessile a Mogi das Cruzes, a 70 km da San Paolo. Grazie al 33 D, l’attività internazionale di Valmet rimase vitale per molti anni.

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