Antonio Carraro attacca la spina per il progetto Life Atena
Presentati a Conegliano i risultati del programma Life Atena per la riduzione delle emissioni in vigna. Coordinatore del progetto triennale è Antonio Carraro

«Nutrire il mondo in modo sostenibile è una delle più grandi sfide del nostro tempo, e il primo passo per ridurre le emissioni prodotte dall’agricoltura è modificare il modo in cui coltiviamo». Questo è quanto recita la prima frase della presentazione di Life Atena, un programma cofinanziato dall’Unione Europea che punta alla riduzione dell’inquinamento prodotto da trattori ed attrezzi agricoli nel contesto delle lavorazioni in vigneto.

Il beneficiario coordinatore di questo programma, partito nel 2022 e di durata triennale, è l’azienda veneta Antonio Carraro, con cui hanno poi collaborato diverse altre realtà: Ecothea, per la componentistica elettronica, ERO, per gli attrezzi elettrificati, ed il Consorzio di tutela del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG, per la fase di test.

Il budget complessivo ammontava a 3 milioni di euro e i prodotti realizzati in questi tre anni sono: una piattaforma modulare elettrificata per trattori specializzati isodiametrici, che dà vita ad un mezzo ibrido (SRhe) e ad uno elettrico (SRe) marchiati Antonio Carraro, oltre a cinque attrezzi per la cura del vigneto ad azionamento sempre elettrico, questa volta firmati da ERO.
Arrivati quindi alla conclusione del progetto, il 3 Luglio scorso si è tenuta, a Conegliano, patria del Prosecco DOCG, la presentazione del lavoro fatto e degli obiettivi raggiunti. Il primo ad intervenire è stato Diego Tomasi, direttore del consorzio di tutela del Prosecco Superiore DOCG, che ha presentato l’evoluzione della coltivazione del vigneto nelle zone di Conegliano e Valdobbiadene, arrivando all’attuale tendenza, cioè quella di eliminare i composti pericolosi prodotti dalle pratiche colturali, come le emissioni di CO2 NOx e Particolato.
Tre anni di sviluppo
La palla è passata poi a Damiano De Checchi, responsabile ricerca e sviluppo di Antonio Carraro, con la presentazione degli obiettivi e dei risultati raggiunti nei tre anni di sviluppo. In massima sintesi si tratta, come detto, di un trattore 100% elettrico e di un fratello a trazione ibrida gasolio-elettrico capace di ridurre del 30% l’uso di combustibile. Da non sottovalutare poi la minore rumorosità dei mezzi, i nuovi posti di lavoro creati ed i ricavi futuri che questi nuovi prodotti genereranno.
Partner irrinunciabile nello sviluppo dei mezzi è Ecothea, azienda nata dall’incubatore di startup del Politecnico di Torino e specializzata nella progettazione e produzione di componenti per mezzi elettrificati. Nel suo intervento, Aurelio Somà, presidente di Ecothea e professore del Politecnico, ha spiegato nel dettaglio la piattaforma modulare, creata per rispondere alla necessità di produrre in serie e di avere due mezzi: uno elettrico ed uno ibrido, al fine di rispondere al meglio alle varie esigenze del mercato.

Piattaforma comune
Nello specifico la piattaforma è uguale per entrambi i modelli, con un motore da 50kW per la trazione ed uno da 30 kW per i servizi; l’unica differenza risiete nel motore di trazione che, nella versione ibrida, è collegato tramite una frizione al motore a combustione interna, mentre, nella versione elettrica, è collegato tramite cavi al pacco batterie.
Come ricorda Somà, il trattore non è un mezzo fatto e finito, ma per compiere una lavorazione deve essere abbinato a degli attrezzi appositi; qui entra in gioco ERO ed il direttore R&D Ignatz Wendling che, con il suo team, ha sostituito la classica presa di forza ed i classici distributori idraulici in una presa 48 volt e divversi motori elettrici, una soluzione che non solo aumenta l’efficienza, ma riduce anche, in questo caso del 30%, la presenza di olio in circolo, andando quindi a limitare le possibili perdite che contribuirebbero all’inquinamento.

Alle varie presentazioni è seguita una tavola rotonda di confronto con la partecipazione di Maurizio Maschio, presidente di Antonio Carraro, e di Federico Correr, assessore all’agricoltura della regione veneto. Un momento di confronto sul giusto approccio che il settore della meccanizzazione dovrà avere riguardo la sostenibilità a tutto tondo.

A fine giornata è stato poi possibile toccare con mano i due mezzi, che si trovano ancora in uno stato prototipale; l’arrivo sul mercato è infatti previsto per il 2030, momento nel quale il produttore si prospetta che il mercato per questi trattori elettrificati sarà più sviluppato e pronto ad accogliere soluzione del genere, studiati per lavorare nei vigneti più impervi dello stivale. Per ora si conoscono pochi dettagli e la maggior parte di essi verrà divulgata a tempo debito, quando si supererà la fase di industrializzazione nella catena di montaggio.