Dalle macerie di un conflitto che ha cambiato per sempre il Mondo, attraversando i periodi più complicati della storia d’Italia, arrivando fino a (complicati) giorni nostri. Con un unico pallino: portare in alto le esigenze dei contoterzisti, da sempre spina dorsale dell’intero comparto agricolo nostrano. Era il 1945, infatti, quando veniva fondata Apimai Ravenna, la sigla che riunisce i contoterzisti romagnoli.

Sigla che oggi, 80 anni e tanti traguardi dopo, si è riunita al Palace Hotel di Milano Marittima per celebrare questo importante traguardo. Di fronte a una platea di oltre 350 ospiti tra imprenditori, rappresentanti istituzionali e partner di filiera. L’assemblea, tra l’altro, è stata organizzata in un momento cruciale di ripartenza per il territorio dopo l’alluvione del 2023. Di fatto un ponte tra storia e futuro, come definito dal Presidente del Consorzio Apimai Servizi Roberto Fantoni, che ha rimarcato che «la vera sfida per il futuro non è prevederlo, ma contribuire a costruirlo».

Apimai Ravenna, per gli 80 anni un parterre d’eccezione

La giornata ha visto la partecipazione di numerose figure di rilievo, tra cui il Prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi, l’Assessore all’Agricoltura di Ravenna Barbara Monti, il Vice Commissario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, il Segretario Generale di Federacma Gianni Di Nardo, Lorenzo Iuliano di Federunacoma e Fabrizio Canesi, Coordinatore Nazionale UNCAI. In apertura il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, ha lanciato in video un messaggio chiave: gli agromeccanici rappresentano una vera e propria “eccellenza della nostra terra”, un pilastro oggi chiamato a fronteggiare sfide sempre più complesse.

A dare il via ai lavori è stato il direttore di Apimai, Roberto Scozzoli, che ha riavvolto il nastro della memoria fino al 16 aprile 1945: «L’associazione nacque per una necessità impellente, ovvero l’enorme bisogno di approvvigionarsi di grano e rimettere i terreni in produzione». Scozzoli ha evidenziato come l’evoluzione del servizio, pur mantenendo le radici storiche, abbia richiesto un aumento radicale dell’efficienza e della «conoscenza necessaria per ettaro coltivato».

I nuovi progetti

Proiettando il lavoro associativo nel futuro, Scozzoli ha lanciato anche una proposta strategica: la creazione di una Fondazione agricola per il territorio di Ravenna. Un progetto ambizioso che vedrebbe Apimai collaborare con i sindacati agricoli e gli organi istituzionali locali con l’obiettivo di preservare, valorizzare e rendere attuale la cultura agricola locale.

Il cuore politico dell’assemblea ha riguardato l’iter legislativo per l’Albo Nazionale degli Agromeccanici. Aproniano Tassinari, Presidente Uncai, ha ribadito l’importanza del riconoscimento: «L’Albo Nazionale vuole essere una garanzia di qualità, trasparenza e competenza».

Sui tempi di approvazione è intervenuto l’On. Davide Bergamini, che ha portato un aggiornamento fondamentale: «Le commissioni alla Camera hanno dato parere positivo e il Ministero ha trovato i fondi. Confido che in primavera il testo arrivi in aula». L’istituzione dell’Albo risponde a un duplice imperativo: difesa della categoria con percorsi professionali chiari, essenziali per contrastare la concorrenza sleale; funge da potente catalizzatore per le nuove generazioni.

In primo piano

Articoli correlati