Barbabietole da zucchero

L’Europa ha detto addio al regime delle quote che regolamentava la produzione di zucchero e l’intero settore bieticolo-saccarifero deve, nel bene e nel male, fare i conti con un mercato ‘quasi’ completamente liberalizzato.

Aumenta la superficie coltivata a barbabietole

Secondo le stime di Bruxelles, nel 2018 la superficie complessiva europea coltivata a barbabietole aumenterà del 20 per cento rispetto alla precedente campagna e la produzione di zucchero supererà i 20 milioni di tonnellate, raggiungendo il massimo dal 2005. Un’opportunità per i protagonisti della filiera, ma i rischi non mancano.

La rimozione dei vincoli quantitativi rappresenta la tappa finale di una lunga fase di transizione che nell’ultimo decennio ha visto il comparto segnato da una profonda ristrutturazione e razionalizzazione del tessuto produttivo.

Emblematico il caso dell’Italia, che nel 2006 poteva contare su 10 stabilimenti da cui uscivano 1,4 milioni di tonnellate di zucchero, il 17 per cento della produzione continentale e il 75 per cento del fabbisogno nazionale. Ad oggi, invece, restano attivi solo 3 impianti che insieme coprono non più del 20 per cento della domanda interna.

Via le quote, giù i prezzi. Come col latte?

È giunto finalmente il momento della rivincita? Il venir meno dei vincoli quantitativi pone profonde incertezze, facendo temere un contraccolpo simile a quello subìto dai produttori di latte nella primavera di due anni fa, quando l’abrogazione delle quote latte provocò un crollo verticale dei prezzi e la chiusura di migliaia di stalle. E i mercati internazionali sembrano confermare tale ipotesi, con quotazioni dello zucchero, sia grezzo che raffinato, diminuite di circa il 30 per cento da inizio 2017.

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