Rinnovata nel 2020 con motori Stage V e un look decisamente più affascinante e seducente, la serie Puma di Case IH è destinata senza dubbio a perpetrare il successo fin qui ottenuto con oltre 90mila esemplari venduti in tutto il mondo. Disponibili in due misure di telaio e con trasmissione powershift oppure continua, i Puma coprono con 15 modelli un range di potenza massima compresa tra 155 e 260 cavalli, il più importante per lo svolgimento di tutte le principali operazioni da campo aperto della stragrande maggioranza delle aziende agricole.

Nella nuova versione, la serie Case IH abbina a soluzioni ampiamente collaudate e affidabili nuovi e più elevati livelli di efficienza e funzionalità e una maggiore attenzione all’ambiente e ai costi di esercizio, con consumi contenuti, necessità di manutenzione ridotte e possibilità di utilizzare fino al 100 per cento di biodiesel HVO e olio biodegradabile.

I modelli equipaggiati con trasmissione continua CVXDrive sono sette, il Case IH Puma 165 in prova è uno dei tre a passo corto, agile e versatile, messo sotto torchio in aratura con un quadrivomere. La prova completa, corredata dai grafici tecnici, di rendimento e dal confronto con gli altri trattori della stessa categoria, è disponibile sul numero di aprile della rivista Trattori, sfogliabile online.

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Case IH Puma 165, la meccanica: efficiente e affidabile

Doppia frizione per viaggiare in continuo con fluidità e motore Stage V a manutenzione ridotta. Il Puma 165 CVXDrive, per caratteristiche e potenza, è uno dei modelli più interessanti della gamma, poichè si adatta a una moltitudine di impieghi e trova la sua giusta collocazione in aziende di pianura di qualsiasi tipo e dimensione, escluso ovviamente quelle ‘micro’ e specializzate. Facciamo innanzitutto chiarezza sulla effettiva potenza del trattore. Nella sigla è riportata quella nominale a 2.200 giri motore che è appunto di 165 cavalli. Nella realtà la potenza effettivamente disponibile è di 180 cavalli erogati da 1.800 a 1.900 giri.

Nelle applicazioni idrauliche, con la Pto in funzione e nei trasporti, il sistema di gestione elettronico del motore Power Management mette poi a disposizione una bella riserva di cavalli che diventano così 190 a 2.200 e 209 a 1.900 giri. In pratica il trattore Case IH ha la potenza giusta per svolgere la maggior parte dei lavori senza andare in affanno e mantenendo sotto controllo i consumi, che col motore tirato al massimo non superano i 35 litri/ora. Le doti di versatilità derivano anche dal favorevole rapporto peso/ potenza e dalla struttura compatta, col passo inferiore ai 2,8 metri. Nell’allestimento provato, con anche il sollevatore anteriore, il peso effettivo è risultato di 7.770 chili, mentre il peso totale consentito è di 11.500.

Ora si che ha il fascino del Puma

Sotto al bel cofano che ora richiama le linee dei nuovi modelli Vestrum, Optum, Maxxum e Magnum in un family style moderno e giovanile, il Puma 165 cela il 6 cilindri FPT Nef da 6,7 litri Stage V, identico nel layout al precedente modello Stage IV, e quindi con gli stessi ingombri, ma con testata, pistoni e turbo riprogettati per migliorare le prestazioni, ridurre il consumo d’olio e l’efficienza di combustione senza incrementare le temperature.

Non è stato quindi necessario modificare il sistema di raffreddamento e gli intervalli di manutenzione passano da 600 a 750 ore. Non implica nessuna complicazione neanche il sistema di trattamento dei gas di scarico, che non prevede DPF e quindi nessun processo di rigenerazione o manutenzione di sorta. Il suo comportamento in campo lo conosciamo bene essendo uno dei più utilizzati in campo agricolo non solo su trattori del gruppo CNH. A questa taratura lavora senza affanno dialogando perfettamente con la trasmissione a variazione continua CVXDrive.

Case IH Puma 165, una trasmissione fluida e reattiva

Questa trasmissione, costituita dal connubio tra unità idrostatica e meccanica con rotismi epicicloidali, sfrutta una doppia frizione per effettuare i cambi di gamma con fluidità e senza interruzione di coppia consentendo di viaggiare da zero a 40 all’ora senza soluzione di continuità. Gestibile dalla leva sul bracciolo con la quale si può facilmente impostare la velocità massima raggiungibile può funzionare secondo 4 modalità: Auto, Cruise, Manuale e Pto.

Una caratteristica di sicurezza essenziale è la funzione Parking a inserimento automatico che consente di fermarsi e ripartire usando solo l’acceleratore, anche in pendenza e in presenza di un carico pesante, senza bisogno di usare la frizione o i freni. Importante segnalare che anche per la trasmissione, come per il motore, gli intervalli di manutenzione sono stati prolungati e l’olio va sostituito solo ogni 1.500 ore.

La doppia trazione automatica e il bloccaggio del differenziale, che possono essere inseriti e disinseriti automaticamente quando necessario, riducono al minimo lo slittamento delle ruote, mentre la sospensione dell’assale anteriore, oltre ad aumenta il comfort di guida, consente di controllare meglio il trattore e contrastare il beccheggio indotto da pesanti attrezzi portati posteriormente.

La nuova serie Puma è equipaggiata con la versione Stage V del 6 cilindri FPT N67, riprogettato per migliorare le prestazioni senza modifiche al layout rispetto al precedente Stage IV. Il sistema di trattamento dei gas di scarico è l’HI-eSCR2, costituito da tre elementi fondamentali: il catalizzatore ossidativo Doc, il sistema di riduzione catalitica selettiva con iniezione di AdBlue e il catalizzatore di Clean-up (CUC).

Tutta la portata che serve

L’efficienza dell’impianto idraulico è garantita da una pompa a portata variabile con compensazione di pressione e portata da 140 litri al minuto. Quattro sono i distributori ausiliari posteriori elettroidraulici (uno occupato dal terzo punto idraulico) e due i ventrali, che azionano il sollevatore ateriore optional e una presa anteriore a doppio effetto. Il piccolo joystick per azionare sia i distributori anteriori che posteriori è presente di serie, e l’operatore ha la possibilità di selezionare la leva di comando di ogni singolo distributore. Il sollevatore posteriore ha una capacità di sollevamento per tutta la corsa a 610 millimetri di 6.616 chili, quello anteriore di 3.571.

La presa di forza è dotata della funzione di innesto graduale ‘soft start’ per assicurare innesti graduali e di un freno idraulico che arresta immediatamente l’attrezzo allo spegnimento della PTO. Un sistema di gestione elettronico attiva e disattiva la PTO sugli attrezzi portati alle capezzagne in base alla posizione del sollevatore posteriore, automatizzando completamente la procedura di disinnesto.

La prova completa prosegue sulla numero di Trattori di aprile, sfogliabile a questo indirizzo.

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