Il Data Act è una normativa europea approvata nel 2023 che disciplina l’accesso, la condivisione e l’uso dei dati generati dai dispositivi connessi. Entrerà in vigore a partire dal settembre 2025. Pensato per stimolare la competitività e la trasparenza nell’economia digitale impone a costruttori, fornitori di servizi e piattaforme di garantire l’accesso ai dati agli utenti finali dei dispositivi intelligenti – tra cui rientrano macchine agricole, veicoli, sensori industriali e molto altro.

Il Data Act si inserisce nella strategia dell’UE per creare un mercato unico dei dati, a supporto dell’innovazione, della sostenibilità e della competitività europea. Nasce per contrastare lo strapotere di Usa e Cina che hanno una politica dei dati molto più permissiva (molto favorevole per le aziende che decidono di investire nel loro uso) e dalla considerazione che i dati valgono e hanno senso solo se sono “tanti” e aggregati e quindi omogenei. 

Ecco cosa ci hanno risposto i costruttori (l’elenco è in aggiornamento):

Data Act, gli obiettivi principali

  • Dare agli utenti (come gli agricoltori) il diritto di accedere ai dati generati dalle loro macchine.
  • Permettere la portabilità dei dati verso terze parti (es. agronomi, cooperative, startup).
  • Contrastare il controllo esclusivo da parte dei produttori.
  • Favorire la nascita di un mercato europeo dei dati, aperto, trasparente e interoperabile (dove tutte le macchine possono essere connesse tra loro, dove i linguaggi sono comuni e quindi omogenei nella forma e nei significati).

Implicazioni in agricoltura

  • Gli agricoltori avranno accesso diretto e gratuito ai dati generati dai trattori, dalle attrezzature e dai sistemi di agricoltura di precisione.
  • Potranno condividere questi dati con soggetti terzi per ottenere servizi agronomici, assicurativi o finanziari (non rimanendo così obbligati a utilizzare le piattaforme del loro costruttore).
  • I costruttori dovranno adattare le proprie piattaforme per garantire la portabilità e l’interoperabilità.
  • Si apre lo spazio per nuove imprese ag-tech, capaci di valorizzare il dato al di là dell’hardware.

Opportunità per i costruttori e per player digitali

Il Data Act non va letto solo in chiave difensiva. Per i costruttori più evoluti, si aprono scenari di crescita basati su una molteplicità di fattori.

  • Manutenzione predittiva su base abbonamento, integrata nei pacchetti di vendita.
  • Farming-as-a-Service, con offerta combinata di macchina + dati + piattaforma software.
  • Servizi avanzati di supporto decisionale (DSS), alimentati da dati multi-sorgente interoperabili.
  • Marketplace di dati agricoli, dove monetizzare servizi di analisi o dati aggregati, sempre nel rispetto del consenso.
  • Modelli freemium, che prevedano un accesso gratuito al core digitale della macchina con funzionalità premium a pagamento.

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