A quasi due mesi dall’alluvione, la situazione dell’agricoltura e del contoterzismo nelle zone dell’Emilia-Romagna resta complicata. Milioni le piante da espiantare, miliardi i danni, tra campi distrutti, mezzi danneggiati e intere colture perse, sommerse dal fango. Nonostante gli stanziamenti varati dal governo e la nomina di un Commissario speciale per la ricostruzione, il rischio per gli operatori, a questo, punto è quello di perdere i benefici derivanti dalla Nuova Sabatini qualora non fosse prorogata la sospensione delle rate dei finanziamenti e dei leasing dei mezzi agricoli.

Emilia-Romagna, la proposta di Uncai per i contoterzisti

A ribadirlo senza troppi giri di parole è stata Uncai, la sigla che riunisce i contoterzisti italiani, che da settimane si sta spendendo in prima linea in Emilia-Romagna nel tentativo di creare un ponte tra chi è sul campo tutti i giorni, anche durante le difficilissime fasi emergenziali (con le piene che avevano travolto paesi e campi) e le istituzioni. Nello specifico, in una missiva rivolta al Ministero dell’Agricoltura e alle Commissioni agricoltura alla Camera e al Senato è stata richiesta l’estensione di sei mesi del periodo di sospensione da rate e mutui per le imprese colpite dall’alluvione e terminato lo scorso 30 giugno.

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Va ricordato che la Nuova Sabatini è una misura di sostegno alle micro, piccole e medie imprese che prevede un contributo in conto interessi dal 2,75% al 3,575% annuo per l’acquisto o il leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali. Il contributo è erogato per un periodo massimo di cinque anni dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Il commento di Tassinari

“Non si è trebbiato il grano, la raccolta meccanica di frutta e uva è in gran parte compromessa”, ha esordito il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “I contoterzisti agromeccanici nel 2023 fattureranno poco, ma le rate dei leasing continuano ad arrivare. Gli istituti di credito sono disponibili a una moratoria volontaria ma senza copertura di un provvedimento legislativo, può comportare la revoca del contributo derivante dall’agevolazione Nuova Sabatini”.

Se le imprese alluvionate non riescono a pagare le rate entro i cinque anni previsti, perdono il diritto al contributo e devono restituire le somme già percepite. Questo comporterebbe un ulteriore aggravio economico per le imprese già in crisi. Per questo motivo, Uncai chiede ai parlamentari di intervenire con urgenza per prorogare di sei mesi il periodo di sospensione delle rate per le imprese alluvionate, in modo da consentire loro di riprendersi dalla calamità e di mantenere i benefici della Nuova Sabatini. Una moratoria privata delle banche non sarebbe sufficiente, perché senza una norma dello Stato che prolunga la sospensione, le imprese perderebbero comunque il diritto al contributo”.

Uncai si è resa disponibile a collaborare con le istituzioni e le altre organizzazioni del settore per trovare soluzioni efficaci e tempestive a sostegno delle imprese conto terzi alluvionate, che rappresentano una risorsa insostituibile per l’agricoltura italiana.

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