Cento, un paesone in provincia di Ferrara ma molto più vicino a Bologna, detiene un probabile record mondiale: tra gli anni Cinquanta e Sessanta contava ben nove Costruttori di trattori. Il più noto è certamente Lamborghini, ma anche gli altri conobbero un certo successo anche grazie ai motori VM, sempre prodotti a Cento. Ma veniamo al nostro “Marziano”; negli anni Trenta Gabriele Gandolfi, conosciuto come “Peppino” creò a Castello d’ Argile la prima officina meccanica del paese dove riparava un po’ di tutto, in particolare attrezzi agricoli.

Ormai adulti, i figli Giacomo e Vito si unirono all’ attività e cominciarono a costruire carioche utilizzando l’abbondante materiale americano abbandonato disponibile dopo la seconda guerra mondiale. Alla fine degli anni Cinquanta entrarono a far parte del gruppo due esperti meccanici e progettisti che si erano fatti le ossa alla Lamborghini: Giorgio Guazzaloca e Alfonso Carassiti. Quest’ultimo doveva vendere la sua officina di Cento e i Gandolfi si fecero avanti per costruire proprio lì un nuovo trattore chiamato “Marziano”.

Un bell’ esemplare del “Marziano” spinto dal bicilindrico VM erogante 23 cavalli. Più a sinistra, un depliant dell’ epoca che pubblicizzava il primo “Marziano” da 15 cavalli.

Progettato da tutti i cinque componenti della combriccola, era spinto da un motore monocilindrico Diesel VM raffreddato ad aria erogante 15 cavalli al volano. Compatto e leggero, adottava un cofano molto particolare con una protuberanza che ospitava la testata del motore e una vistosa palpebra che riparava il volante nei lavori nel frutteto. Fu lanciato nel 1951 e alcuni anni dopo la costruzione di trattori si spostò ancora a Castello d’ Argile dove venne prodotto un “super Marziano” dalle linee più convenzionali e spinto da VM bicilindrico da 23 cavalli con una più moderna trasmissione 12 x 4 e con la presa di forza indipendente. Dopo aver costruito e venduto circa 150 trattori, la Gandolfi si dedicò ad attività più remunerative.

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