Manitou, fatturato a quota 1.843 mln € nei primi nove mesi del 2025 (-8%)
I ricavi del terzo trimestre, invece, si sono attestati sui 568 mln € (-4%). Crescono gli ordini, che fanno ben sperare per il 2026
È stato un 2025 in chiaroscuro per Manitou. A confermarlo i dati relativi all’andamento finanziario appena pubblicati dal brand francese che, nei primi nove mesi di quest’anno, ha messo a segno un fatturato lordo pari 1.842 milioni di euro, con un calo che oscilla tra -8% e e 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi del solo terzo trimestre sono invece pari a 568 milioni di euro (-4%).
Dal canto loro, gli ordini acquisiti nel terzo trimestre 2025 per attrezzature sono arrivati invece a quota 429 milioni di euro rispetto ai 252 milioni di euro del terzo trimestre 2024, segnando un incremento del +70% rispetto al 2024, che fa ben sperare per il 2026. Per quanto riguarda la fine dell’anno, Manitou prevede un leggero calo dei ricavi nel 2025, pari a circa il 4% rispetto al 2024, con l’utile operativo ricorrente pari al 5,3% dei ricavi.
Il 2025 di Manitou. Il commento di Denis
“L’attività dei primi nove mesi dell’anno è in calo del 7,9% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente”, ha esordito Michel Denis, Presidente e Amministratore Delegato di Manitou. “Tuttavia, questo calo è inferiore a quello registrato sui mercati grazie all’aumento della nostra quota di mercato. L’inasprimento delle relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea con l’aumento dei dazi doganali ha rallentato l’attività nel terzo trimestre, che registra un calo del 4,3%”.
Il calo di cui ha parlato Denis “è concentrato soprattutto nella regione nordamericana, che ha risentito anche di un contesto economico più debole e di effetti sfavorevoli sui tassi di cambio. Nonostante questo contesto, gli ordini acquisiti nel trimestre sono superiori a quelli del terzo trimestre 2024”, ha proseguito il CEO. Perciò “il momento è buono in Europa, ma con un rallentamento in Nord America. Il nostro portafoglio ordini rappresenta circa 6 mesi di attività, un orizzonte adeguato alle esigenze dei nostri clienti. Ciò conferma la solidità dei fondamentali del gruppo”.
Il gruppo sta attualmente attuando diverse misure per mitigare gli effetti dell’aumento dei dazi doganali. Tuttavia, prevediamo che tali misure avranno un impatto sull’attività del gruppo entro la fine dell’anno e stiamo adeguando le nostre previsioni con un calo dei ricavi previsto per il 2025 di circa il 4% rispetto al 2024 e un utile operativo ricorrente per il 2025 pari al 5,3% dei ricavi.
Nel frattempo prosegue la trasformazione del gruppo attraverso l’attuazione della nuova roadmap strategica “LIFT” 2026-2030 e nel consolidamento dello slancio di crescita, sfruttando la capacità di innovazione, la complementarità delle offerte di prodotti e servizi e l’impegno dei team in tutto il mondo.
L’andamento delle divisioni
Con un fatturato trimestrale di 465 milioni di euro, la divisione Prodotti ha registrato un calo del -5% rispetto al terzo trimestre 2024 e del -10% nei primi nove mesi dell’anno (-9% a perimetro e tassi di cambio costanti). Questa variazione è principalmente dovuta all’atteggiamento attendista di alcuni operatori economici e all’aumento dei dazi doganali sul mercato americano.
Con un fatturato trimestrale di 102 milioni di euro, la divisione Servizi e Soluzioni (S&S) ha registrato un calo del fatturato del -2% rispetto al terzo trimestre 2024 e un aumento del +2% nei primi nove mesi dell’anno (+3% a perimetro e tassi di cambio costanti).

