A nemmeno due settimane dalle celebrazioni per gli impianti indiani, Maschio Gaspardo si appresta a festeggiare un altro importante traguardo: la divisione romena del gruppo compie infatti 20 anni. Gli stabilimenti del gruppo in Romania sono dedicati principalmente alla produzione di macchine per la lavorazione del terreno e la fienagione.

In maniera lungimirante, il fondatore dell’azienda, Egidio Maschio, decise nel 2003 di posizionare lo stabilimento nella contea di Arad, in prossimità dell’autostrada che collega la Romania al resto dell’Europa e in un’area strategica dal punto di vista logistico, con un distretto industriale importante come quello della città di Arad con una tradizione nella carpenteria leggera e pesante. la Romania è un paese a forte vocazione agricola con una superficie utile coltivata di circa 15 milioni di ettari con una posizione strategica per l’area dei Balcani e dell’Est Europa.

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Maschio Gaspardo, un ventenne rampante in Romania

Maschio Gaspardo Romania è stata costituita a gennaio 2003 con sede a Chisineu-Cris (Arad) da green field, realizzando lo stabilimento da zero. In vent’anni l’azienda ha avuto un percorso di forte sviluppo dal punto di vista organizzativo, produttivo e commerciale, e Maschio Gaspardo è diventata il primo costruttore agricolo della Romania. Oggi lo stabilimento produttivo, che si sviluppa su una superficie coperta di 26.000 mq, ha un organico di 500 dipendenti e un fatturato 2022 complessivo che supera gli 80 milioni di euro con un aumento del 35% rispetto all’anno precedente.

All’epoca Maschio Gaspardo Romania fu fondata grazie anche all’intervento di Finest S.p.A., società finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Nordest italiano, partecipata da Friulia SpA, finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Regione Veneto sia direttamente che tramite la sua finanziaria Veneto Sviluppo e dalla Provincia di Trento, oltre che da Simest S.p.A. e da istituti di credito del territorio. Finest ne supportò la fase di avviamento partecipando come socio di minoranza al capitale sociale della realtà romena, e ha continuato ad accompagnare la crescita della società negli anni con successivi interventi, fino all’ultimo finalizzato nel 2021, con un ulteriore aumento del capitale sociale e un finanziamento a cinque anni, che ha permesso un importante ampliamento dell’area coperta pari a 5.700 mq e un aumento della capacità produttiva del 20%.

In questo percorso di crescita, per quanto riguarda il supporto finanziario, un ruolo strategico è stato ricoperto da EXIM Bank, banca partecipata dallo Stato rumeno, che ha messo a disposizione le risorse necessarie per finanziare la crescita e gli investimenti per raggiungere un risultato così importante. In seguito alla caduta del comunismo, la Romania ha vissuto una fase di grande trasformazione e accelerazione. Grazie ad acquisizioni e aggregazioni, le aziende agricole del Paese hanno raggiunto dimensioni medie tali da consentire investimenti in attrezzature agricole ad elevato contenuto tecnologico, con gli standard più alti disponibili sul mercato in linea con la filosofia dell’agricoltura di precisione e l’agricoltura 4.0.

L’avviamento dello stabilimento e lo sviluppo della rete commerciale sono stati seguiti sin dall’inizio da Mirco Maschio come Amministratore di Maschio Gaspardo Romania, affiancato da un team di manager italiani. Le attività svolte oggi all’interno dello stabilimento vanno dalla progettazione delle macchine, taglio laser e piegatura della lamiera, saldatura, lavorazioni meccaniche, verniciatura e montaggio fino alla commercializzazione e post vendita.

Si tratta di una società molto integrata dal punto di vista produttivo, con un alto livello di automazione attraverso l’utilizzo di robot di saldatura e manipolatori e di macchine ad elevato contenuto tecnologico. Uno degli investimenti più importanti è stato quello dell’impianto di verniciatura con tecnologia a polvere, che permette di garantire massimi standard qualitativi nella finitura dei prodotti. La produzione, che all’inizio si è orientata su macchine passive per la coltivazione del terreno come dissodatori per la lavorazione di profondità, dischiere e coltivatori per le lavorazioni superficiali, a cui si sono aggiunti aratri e macchine per il taglio e la gestione della fienagione. Nel 2022 la produzione totale si è attestata sulle 5.500 attrezzature.

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