In lizza per il premio Best Utility 2023, il McCormick X6.414 P6- Drive è lo stato dell’arte dell’ultima generazione di trattori ‘multipourpose’ proposti del brand in forza al gruppo Argo Tractors. Una macchina solida, compatta e ben manovrabile come deve esser un trattore nato per l’utilizzo quotidiano a 360 gradi dalla movimentazione in azienda al trasporto e al campo aperto, ma che in questo caso va ben oltre, proponendo specifiche del tutto assimilabili a quelle offerte dalle gamme superiori.

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Stiamo parlando di peculiarità come l’assale anteriore a sospensioni indipendenti, la frenata sulle quattro ruote, il nuovo powershift robotizzato, la cabina sospesa con tettuccio trasparente e joystick ‘all in one’ con gestione simuntanea della trasmissione e del caricatore e le funzioni intelligenti per la guida satellitare e il fleet management. In più un look rinnovato e impreziosito dalla colorazione deluxe metalizzata che si sposa alla perfezione coi cerchi neri e le decalcomanie in rilievo. Insomma una macchina nata per imporsi nel segmento dei 4 cilindri premium, fascia sempre più richiesta in Italia e in Europa.

McCormick X6.414 P6-Drive, la meccanica

Il McCormick X6.414 P6-Drive testato in queste pagine è il nuovo modello intermedio della gamma utility premium di McCormick. Con i suoi 135 cavalli di potenza massima che diventano 146 in trasporto e con la Pto inserita tramite l’Epm, si piazza a metà strada tra il modello d’attacco X6.413 da 125 cavalli e l’X6.415 da 144 cavalli. Rispetto alla versione precedente la gamma è stata parecchio irrobustita passando dai 4.700 chili di tara a vuoto a 5.500 che si traducono in ben 9.500 chili carico massimo ammesso, garantendo un ampio ventaglio di applicazioni specie in campo aperto grazie anche alla possibilità di montare sul posteriore pneumatici con misura fino 650/60 R38.

Made in Italy al 100 per cento, il McCormick X6.414 sfoggia il nuovo cambio powershift P6-Drive robotizzato interamente progettato e realizzato a Fabbrico. New entry anche in cabina con la nuova consolle super ergonomica e il tetto panoramico ideale col caricatore.

D’altronde, come accennato in precedenza, è cresciuta la potenza, è stata implementata la capacità idraulica e la cabina è nuova di zecca così come la trasmissione powershift robotizzata con sei marce sotto carico realizzata interamente da Argo Tractors (da non confondersi dunque con l’omonimo cambio di matrice ZF in dotazione agli X7) che sostituisce la vecchia unità a tre stadi. Il passo misura esattamente 2.560 millimetri e assieme all’angolo di sterzo di 55 gradi assicura comunque un’apprezzabile maneggevolezza, specie quando si opera col caricatore (configurabili direttamente in fabbrica i modelli Landini L40 e McCormick M40 propriamente dimensionati per questa categoria di mezzi).

4 cilidri Fpt Stage V: McCormick dice la sua

La novità sotto al cofano riguarda solamente l’emissionamento allo Stage V sulle emissioni, in quanto è confermato il 4 cilidri Fpt Nef da 4,5 litri, una delle unità più diffuse, prestanti e affidabili del settore. La conformità allo Stage V è garantita dall’ormai ben nota tecnologia Hi-eScr 2 sviluppata da Fpt Industrial, contraddistinta da un modulo di post-trattamento compatto che integra l’Scr, il Doc e l’iniettore dell’AdBlue in modo da non impattare sul layout del trattore. Una soluzione che evita quindi il ricorso all’Egr per il ricircolo dei gas di scarico e che non richiede manutenzione.

Particolare riguardo è stato poi dedicato alle soluzioni per agevolare le operazioni di manutenzione, come ad esempio l’apertura a 90 gradi del cofano e il perfezionato sistema a ventaglio del gruppo radiatori che consentono di eseguire gli ordinari interventi in modo rapido e sicuro. Confermato anche l’assale anteriore Carraro a sospensioni indipendenti controllato elettronicamente con sensore di sterzo e differenziale a bloccaggio elettroidraulico al 100 per cento. In abbinamento alla sospensione meccanica della cabina, offre un comfort di livello superiore a velocità elevate e su superfici particolarmente sconnesse.

Trasmissione e idraulica

Al capitolo trasmissione uno degli upgrade più attesi per questa gamma, ovvero il powershift P6-Drive completamente robotizzato, progettato in casa dagli ingegneri Argo Tractors. È contraddistinta da un gruppo powershift a quattro gamme e sei marce per un totale di 24 velocità in avanti e altrettanti in retro (che diventano 40 più 40 con superriduttore opzionale). L’unità dispone del cervello elettronico ‘Smart APS’ per automatizzare il cambio dei soli rapporti all’interno di un range (AutoField) oppure sia le marce che che le gamme (AutoRoad).

In base alle esigenze di Speed Matching, ad esempio, il software può decidere anche di tenere fisso il rapporto sotto carico e cambiare solo la gamma meccanica, offrendo così maggiore accelerazione. Ben 16 i rapporti tra i 4 e i 12 chilometri orari, ovvero le velocità più utilizzate nella maggior parte delle lavorazioni con l’opportunità di sfruttare la comodissima funzione Stop & Action’ che consente di fermarsi e ripardire utilizzando il solo pedale del freno, offrendo un comfort di guida paragonabile a quello tipico di una trasmissione a variazione continua.

Sviluppata per soddisfare i più rigorosi requisiti di produttività nelle applicazioni agricole, la serie NEF testimonia l’eccellenza tecnologica di FPT Industrial dal 2001, forte di oltre 1,7 milioni di motori prodotti. La nuova gamma Stage V mantiene le dimensioni e il layout delle versioni precedenti, ma la testa cilindri, i pistoni e i turbocompressori sono stati riprogettati per migliorare le prestazioni e per offrire la migliore densità di coppia e potenza della categoria

Il motore FPT NEF

L’impianto idraulico con circuito a centro chiuso è caratterizzato da una pompa da 114 litri al minuto e può essere allestito per gestire fino sette distributori ausiliari. Il sollevatore posteriore a controllo elettronico ha una capacità massima di 72 quintali, mentre quello anteriore opzionale è in grado di alzare fino 25 quintali. La presa di forza posteriore prevede quattro regimi rotazionali (quella anteriore disponibile a richiesta è invece offerta nella sola velocità standard di 1.000 giri al minuto).

La cabina: tanto vetro e il nuovo joystick ‘all in one’

Una volta a bordo ci si accorge dell’estrema visuale offerta del tetto panoramico omologato Fops, con botola per la ventilazione. Ma la vera chicca, oltre alla già citata sospensione meccanica, è il joystick multifunzione Smart pilot Plus. Tale leva è proposta in due configurazioni aventi lo stesso layout ma con un diverso grado di movimenti e quindi di comandi; la versione base è associata alla presenza di distributori idraulici esclusivamente meccanici e quindi fissa, mentre quella ‘plus è sviluppata per la gestione integrata delle unità a controllo elettronico.

In sostanza muovendola a croce si possono controllare simultaneamente sia i movimenti del caricatore che le funzioni della trasmissione, compresi l’APS, le manovre di fine campo e l’inversione, opportunamente modificabile in aggressività. Gli interni sono realizzati con materiali di alta qualità e la disposizione della strumentazione è stata studiata per assicurare la migliore praticità possibile, a partire dall’innovativo display touch screen da 12 pollici. Tra le tecnologie di ultima generazione è possibile installare il sistema PSM (Precision Steering Management) dedicato alla guida satellitare, il pacchetto per il monitoraggio della flotta e la diagnostica da remoto, più le funzioni Isobus per la connettività tra trattore e attrezzatura.

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