Dopo la sbornia del 2021 e un 2022 comunque sopra le righe la tanto temuta quanto attesa contrazione è arrivata. Le immatricolazioni di trattori dello scorso anno sono infatti diminuite del 12,8 per cento con un calo dell’asticella a 17.614 unità, 2.592 in meno rispetto al 2022. La situazione si inserisce in un contesto generale che un po’ in tutto il globo deve fare i conti col segno meno. Nei primi 11 mesi del 2023 le immatricolazioni di trattori hanno infatti registrato una caduta dell’8,4% negli Stati Uniti, del 10,4% in Canada e del 21% in Cina mentre, sempre in Asia, si sono mossi controcorrente il mercato indiano, che ha evidenziato una sostanziale tenuta, e quello turco, in crescita del 24%. A livello Europeo la flessione complessiva è del 4,9 per cento, ma il contesto è più variegato, se in Spagna si registra un crollo del 15 per cento ecco che invece la Germania chiude sugli stessi valori del 2022 e fanno anche meglio Francia e UK con incrementi rispettivamente del 3 e del 2 per cento.

«I fattori che maggiormente incidono sul mercato delle macchine agricole – ha spiegato Mariateresa Maschio, Presidente di FederUnacoma – sono quelli relativi all’incertezza economica, determinata in buona parte dalla guerra fra Russia e Ucraina e dalle conseguenti black list e sanzioni commerciali, ed ora aggravata dal nuovo conflitto in Medioriente. Ma un peso determinante sta avendo l’inflazione che ha comportato soprattutto in Europa un sensibile aumento dei costi di produzione e quindi del prezzo finale dei macchinari e soprattutto l’aumento dei tassi d’interesse, praticato in primo luogo dalle banche centrali europea e statunitense».

Mercato trattori, l’analisi delle vendite marchio per marchio

Dall’analisi delle vendite marchio per marchio nel bel Paese si evidenzia un sostanziale arretramento di tutti i principali brand mentre balza all’occhio la crescita dei marchi cosiddetti outsider nella fascia dei compatti sotto i 50 cavalli che innalzano la voce ‘altri’ dalle 381 unità del 2022 alle 624 del 2023. In tale contesto, agevolato anche da una recente modifica del Codice della Strada, che (spiega l’associazione dei costruttori) ha consentito agli operatori non professionali di immatricolare macchine agricole, va segnalato l’exploit dell’indiana Solis capace di piazzare 495 trattori, issandosi al 2,8 per cento di quota.

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Nel calo generale del mercato, contrapposto a un incremento delle immatricolazioni nella fascia bassa, va sicuramente considerato il mancato apporto delle agevolazioni fiscali legate all’agricoltura 4.0 determinanti negli anni precedenti all’innalzamento della domanda, specie nel range di media e alta potenza. La media del mercato degli ultimi quattro anni è infatti al di sopra delle 20 mila unità, quota ben superiore a quella registrata nelle annate pre-Covid.

La flessione delle vendite, secondo FederUnacoma, non è associata ad una frenata della domanda, che si è mantenuta dinamica anche in un anno particolarmente instabile. I dati relativi alle immatricolazioni di trattrici nuove (17.613) e di macchine usate (57.782 pari ad un +8.1% sul 2022) indicano infatti che il settore agromeccanico italiano esprime una domanda pari a circa 70.400 mezzi (in linea con il 2022, ma ben superiore a quella degli anni pre-pandemia), e che questa viene soddisfatta soprattutto con l’acquisto di mezzi di seconda mano, obsoleti e non in grado di soddisfare le esigenze produttive di un’agricoltura moderna e sostenibile.

Un calo all’interno di un trend positivo nel medio e nel lungo periodo può essere dunque considerato fisiologico. «I programmi di incentivazione – ha concluso Mariateresa Maschio – svolgono dunque un ruolo fondamentale per il rinnovamento del parco macchine, soprattutto in uno scenario come quello attuale, caratterizzato da grande incertezza. Nei prossimi mesi, un eventuale peggioramento della congiuntura economica e del quadro geopolitico, associato ad una nuova fiammata dei prezzi potrebbero frenare ulteriormente le vendite, mentre la piena entrata a regime dei nuovi strumenti di agevolazione (PSR, PNRR, Nuova Sabatini, bando ISI-Inail agricoltura, Fondo Innovazione) e l’alleggerimento della stretta creditizia potrebbero dare impulso al mercato».

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