Valtra S416, la prova in campo del trattore top di gamma
Sofisticato e robusto, tecnologico ma facile da gestire. Con SmartTouch, guida automatica, doppia pompa e un impianto elettronico che parla con ogni attrezzo il Valtra S416 rende semplici anche i lavori più difficili. Ecco le nostre impressioni

La presentazione della nuova serie S di Valtra, giunta con questa alla sesta generazione, è avvenuta pubblicamente all’edizione 2023 di Agritechnica, ma i primi esemplari di questi affascinanti trattori hanno iniziato a essere consegnati agli agricoltori italiani solo quest’anno. Rispetto alla serie S di quinta generazione i cambiamenti sono tanti, non solo nel design, col cofano più spiovente e aggressivo, le nuove luci a Led standard e i dettagli cromati, ma soprattutto in termini di prestazioni, grazie all’irrobustimento della struttura, al motore più potente e più efficiente nei consumi e alle più avanzate funzioni di smart farming.
Trattori ha provato il modello di punta della serie, il più potente, il ‘Boss’ S416 realizzato in Finlandia nello stabilimento di Suolathi opportunamente rinnovato e funzionante al 100% con energie rinnovabili proprio per soddisfare la richiesta globale di questi modelli. L’allestimento è da vero Boss, con la trasmissione da 50 km/orari, l’impianto dual pump da 400 l/min, il sollevatore anteriore e l’esclusiva carrozzeria Unlimited Burnt Orange.


Valtra S416, la meccanica. Orgoglio finnico
Progettato come prodotto globale destinato agli impieghi professionali più gravosi per gli agricoltori di tutto il mondo, il trattore più potente di Valtra è studiato nei minimi dettagli per massimizzare manovrabilità e trazione senza scendere a compromessi in termini di affidabilità. Il motore è abbracciato da un semitelaio in acciaio fuso, robusto e flessibile per adattarsi al peso elevato delle moderne attrezzature, l’assale anteriore Dana 770 con sospensione idraulica è di tipo HD, e anche l’assale posteriore da 125 millimetro di diametro è stato rinforzato.
Nonostante ciò il peso a vuoto base del Valtra S416 è di 12.000 chili, non tanto per una macchina di queste dimensioni, in modo da limitare il compattamento del suolo e non perdere agilità nelle lavorazioni meno impegnative. Quando però serve stabilità, ad esempio nel traino o con attrezzi portati pesanti, la macchina può essere debitamente zavorrata (in prova con zavorra anteriore da 2.300 chili e 2 zavorre sulle ruote posteriori per complessivi 500 chili il trattore pesava 14,3 tonnellate), portando il peso massimo lordo a 18 tonnellate (a 40 km/h) o 16 tonnellate (a 50 km/h), nel rispetto delle normative di omologazione.

Consumi ancora più bassi
L’interasse da 3.093 millimetri garantisce poi una marcia stabile e ben bilanciata sia su strada che in campo minimizzando sobbalzi e perdite di aderenza ed è anche particolarmente ben studiata la distribuzione dei pesi, che senza zavorre aggiuntive è calibrata sul 47% all’anteriore e 53% al posteriore, cosa che ottimizza la trazione senza necessità di sovraccarichi anteriori. Al volante il Valtra S416 si guida con agilità nonostante le dimensioni, anche se con i pneumatici di gran diametro di questo allestimento il raggio di sterzo misurato di quasi 8,5 metri non è strettissimo.
Il motore stretto, il cofano affusolato e spiovente, e la sagomatura a vita di vespa del telaio, consentono comunque un’ottima visibilità anteriore e una buona manovrabilità. Consumi da record Cuore pulsante dell’S416 è il motore 6 cilindri AGCO Power da 8,4 litri, nell’ultima versione con turbocompressore singolo e regolazione idraulica del gioco valvole. Senza Egr e con un sistema di post trattamento SCR, DOC e DPF ottimizzato il motore ha aumentato i valori di potenza e coppia e abbassato i consumi, che sulla carta si attestano sul valore record di soli 139 g/cv/h.

I 425 cavalli di potenza massima sono disponibili sempre, in movimento a qualsiasi velocità e durante l’utilizzo della presa di forza anche da fermi. Noi abbiamo lavorato con un erpice pieghevole da 7 metri e procedendo a 1.800 giri motore a 9 km/h abbiamo registrato consumi medi di circa 70 l/h. Più fluida che mai Sia in strada che in campo la guida è precisa e senza strappi, senza nessun salto percepibile tra le fasi di accelerazione, col Powershuttle elettrico che permette cambi di direzione rapidi e dolci anche nelle manovre con attrezzi pesanti portati.
Merito della trasmissione ML260.2 ereditata dalla serie Vario 900 Fendt, e ora prodotta da Valtra in Finlandia con alcune migliorie. L’albero di entrata e l’ammortizzatore sono stati rinforzati e l’attuale versione presenta un satellite in più rispetto alla precedente (4 anziché 3) per un funzionamento ancora più fluido. Il modulo idrostatico-meccanico a due gamme, da zero a 28 e da zero a 53 km/h, permette di adattarsi al meglio alle condizioni di lavoro sul campo o di trasporto su strada e il funzionamento è semplicissimo.

In modalità automatica il conducente deve solo impostare la velocità di avanzamento desiderata utilizzando il pedale di marcia, la leva di guida o il cruise control, a seconda di ciò che si adatta meglio all’attività da svolgere, e la gestione elettronica provvede a seleziona automaticamente i giri motore più bassi possibili per minimizzare il consumo di carburante.
Quando il trattore incontra una resistenza maggiore, ad esempio una zona di terreno più compatta, il regime aumenta solo quanto necessario per mantenere la velocità costante. L’impianto idraulico è del tipo Load Sensing a centro chiuso nella configurazione optional con doppia pompa a pistoni in grado di erogare fino a 400 litri al minuto complessivi, 200 per ciascuna pompa, il top per chi lavora con attrezzature complesse, energivore o che richiedono movimenti simultanei e continui. Le due pompe sono entrambe a pistoni assiali, controllate da sensori e valvole proporzionali che ne regolano il funzionamento in base alla domanda dell’impianto.
I distributori posteriori sono 6, completamente elettronici, tutti dotati di leve di decompressione meccanica con controlli integrati nella leva SmartTouch, programmabili per portata, tempo di attivazione e funzione flottante. In pratica, la pompa uno si occupa dello sterzo e delle valvole di servizio da 1 a 3 (quest’ultima è una valvola ad alta portata con flusso di 170 l/min). La pompa due alimenta il power beyond e le valvole da 4 a 6.

Nel momento in cui l’operatore attiva funzioni multiple le due pompe lavorano in parallelo, sommando la loro portata per mantenere costante il flusso a ogni funzione, senza compromessi. Naturalmente i circuiti per gli oli di trasmissione e impianto idraulico sono separati. La capacità del sollevatore posteriore è di 12 tonnellate, mentre quello anteriore, completamente integrato nella struttura del telaio, può alzare 5.800 chili. La PTO posteriore a due velocità (540E/1.000) è completamente indipendente, con innesto elettroidraulico modulato e gestibile attraverso l’interfaccia SmartTouch, oppure tramite i comandi esterni disposti sui parafanghi posteriori.
Il motore AGCO Power 84 LXTN rappresenta l’evoluzione della storica famiglia di motori AGCO per applicazioni agricole ad alta potenza, progettato per equipaggiare trattori di grandi dimensioni. Con alesaggio da 111 mm e corsa da 145 mm, questo 6 cilindri da 8.400 cc si avvale di un sistema di iniezione common rail ad alta pressione e di un turbocompressore singolo per erogare fino a 425 CV a 1.850 giri/ min e una coppia massima di 1.750 Nm a 1.500 giri/min.
La cabina del Valtra S416
Cominciamo dall’esterno: già a prima vista si apprezza il nuovo design della cabina dalle linee pulite con montanti molto stretti, scappamento e presa d’aria snorkel perfettamente sagomati e aderenti alla struttura per non intralciare la visibilità e il tetto con parti sporgenti ridotte al minimo. L’impianto di illuminazione è stato completamente rinnovato con fari a LED montati di serie.
I fari automatici si accendono da soli quando il trattore si muove a una velocità superiore a 25 km/h. Allo stesso modo, anche le luci di curva si attivano automaticamente quando il trattore effettua una svolta, mentre le luci di lavoro posteriori si accendono da sole durante la retromarcia. Gli specchi retrovisori sono regolabili elettricamente e riscaldati, mentre le telecamere integrate (frontale e posteriore) ampliano ulteriormente la percezione degli spazi.

L’abitacolo è montato su quattro punti di sospensione, due silent block anteriori e due ammortizzatori pneumatici posteriori controllati da un sistema elettronico che monitora in tempo reale le condizioni del terreno e le dinamiche del trattore. I sensori di posizione rilevano costantemente le accelerazioni verticali, i movimenti di rollio e le variazioni improvvise della superficie su cui si muove il mezzo e di conseguenza la centralina AutoComfort regola automaticamente la rigidità e la risposta degli ammortizzatori che mantengono un’altezza costante indipendentemente dal carico.
La gestione operativa avviene tramite il terminale SmartTouch, posizionato sulla console destra. La comunicazione avviene sullo schermo touchscreen da 9 pollici, con interfaccia a scorrimento molto simile a quella di uno smartphone. È intuitivo, veloce, completamente personalizzabile: ogni funzione — motore, PTO, sollevatore, idraulica, guida automatica — può essere configurata con pochi tocchi e assegnata a pulsanti rapidi. Attraverso lo SmartTouch è anche possibile memorizzare profili operatore e profili attrezzo, creando un ecosistema operativo flessibile. Il joystick multifunzione, retroilluminato, permette di comandare la trasmissione, l’inversione, i distributori, la velocità di crociera, e tutte le funzioni principali.
A bordo troviamo i più avanzati sistemi di agricoltura di precisione, a partire dalla guida automatica Valtra Guide che supporta anche la funzionalità di gestione automatica delle svolte a fine campo SmartTurn. L’operatore può programmare una sequenza di manovre e lasciare che il trattore completi autonomamente l’intera virata, compresi sollevamento e abbassamento degli attrezzi, chiusura sezioni e cambio direzione.
Con Section Control, il trattore è in grado di gestire autonomamente l’apertura e chiusura di singole sezioni dell’attrezzo, mentre per le lavorazioni a dosaggio variabile, il sistema Variable Rate Control permette di gestire mappe di prescrizione importate via chiavetta USB o cloud (tramite TaskDoc Pro), adattando in tempo reale la quantità di seme, fertilizzante o agrofarmaco in base alla zona del campo