100 ettari di terreni dedicati alla sperimentazione dell’agricoltura rigenerativa, a favore della filiera delle leguminose, attraverso l’utilizzo di un’infrastruttura digitale completamente rinnovata. É un progetto che si inserisce a pieno titolo tra le strategie per la digitalizzazione del settore agroalimentare di xFarm Technologies quello lanciato in collaborazione con Andriani S.p.A. Società Benefit, importante gruppo pugliese attivo nella produzione della pasta. Una realtà che ha scelto di portare avanti con decisione i propri obiettivi di sostenibilità ambientale lungo tutta la filiera

Il progetto stretto tra la tech company e Andriani nasce con il coinvolgimento di realtà pilota dislocate tra Puglia e Basilicata, per un totale di circa 100 ettari coltivati. Un numero, come sottolineato in una nota, destinato a crescere nel corso dei tre anni di collaborazione. Nello specifico, il progetto riguarderà la filiera delle leguminose, note piante azoto-fissatrici che, grazie a questa caratteristica, possono contribuire alla riduzione dell’uso di fertilizzanti.

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L’obiettivo è quello di migliorare la sostenibilità delle produzioni, raccogliendo importanti dati agronomici attraverso le tecnologie di Agricoltura 4.0 implementate da xFarm Technologies. Grazie al supporto tecnico di dss+, le informazioni raccolte saranno usate per creare un protocollo validato di agricoltura rigenerativa, uno dei primi in Italia, da estendere a tutta la filiera di Andriani Spa. Il monitoraggio dei terreni su cui verranno attuate pratiche di agricoltura rigenerativa su questo tipo di colture permetterà inoltre di valutare gli eventuali benefici, anche in un’ottica di inserimento all’interno di schemi di rotazioni colturali, ad esempio nel contesto delle filiere cerealicole.

Tra le pratiche che saranno messe in campo per salvaguardare le risorse agricole, spicca la riduzione della lavorazione dei terreni e della semina su sodo, mantenendo il suolo ricoperto da vegetazione o da altro materiale organico nei periodi di assenza della coltura, in modo da promuovere la diversità biologica e aumentare il contenuto di carbonio nel terreno, rotazione delle colture, e limitazione dell’uso di input agronomici quali fertilizzanti e prodotti fitosanitari.

Inoltre, con l’obiettivo di individuare pratiche facilmente replicabili, promuovendo il solo utilizzo del parco macchinari già in dotazione, i tecnici di xFarm Technologies hanno svolto un sopralluogo presso le realtà coinvolte nella fase pilota, individuando le pratiche di agricoltura rigenerativa già attuabili all’interno degli appezzamenti.

xFarm e Andriani, i commenti

Andriani ha presentato il progetto in occasione dell’appuntamento annuale di fine ottobre con gli agricoltori aderenti alla filiera, il cui scopo è consolidare il rapporto tra produttori di materie prime e addetti alla trasformazione in ottica di una collaborazione etica, virtuosa e di co-evoluzione, durante il quale sono anche stati esposti gli ottimi risultati raggiunti nel corso dell’annata 2022/2023.

“L’agroindustria rappresenta oggi il 31,8% del PIL nazionale e, allo stesso tempo, rappresenta uno dei comparti maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti in atmosfera”, ha esordito Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A. Società Benefit. “È dunque necessario ed urgente che le aziende si impegnino nel dar vita a radicate value chain tra gli attori del comparto, guidate soprattutto da un’impronta morale, che abbia come fine ultimo lo stravolgimento dell’attuale paradigma industriale e che permetta di crescere e di essere all’avanguardia per affrontare le sfide attuali e future, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità. In questa direzione, l’agricoltura rigenerativa rappresenta una pratica innovativa e virtuosa in grado di ripristinare la salute dei terreni, e dunque indispensabile per una gestione sostenibile del territorio”.

“L’agricoltura rigenerativa – gli ha fatto eco Giovanni Causapruno, Global Head of B2B Agrifood business unit manager di xFarm Technologies – rappresenta un nuovo approccio per garantire produzioni più sostenibili e aumentare la resilienza dell’intero settore agroalimentare. Combinando le competenze di dss+ in questo ambito con la piattaforma xFarm, che permette attraverso l’Intelligenza Artificiale di raccogliere e analizzare grandi quantitativi di dati, è possibile capire l’effettivo impatto, a livello di filiera, delle pratiche di agricoltura rigenerativa. In particolare, è possibile calcolare importanti parametri, per esempio l’efficacia in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, che le pratiche di agricoltura rigenerativa contribuiscono a sottrarre dall’atmosfera stoccandola nel suolo in forma di carbonio organico. Andriani con questo progetto dimostra ancora una volta la sua attenzione, ma anche la sua concretezza, nel migliorare la sostenibilità delle produzioni”.

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