5.62 miliardi di euro di danni all’agricoltura: vista così, nero su bianco, è davvero una cifra monstre quella emersa nell’ultimo documento pubblicato da Ismea. Nel Rapporto, inerente la sperimentazione nel 2022 del Fondo AgriCat previsto dalla PAC 2023-2027, sono stati rilevati i diversi eventi climatici avversi che hanno funestato l’Italia durante lo scorso anno, tra siccità, gelo, nubifragi e alluvioni. Il computo totale ha messo in evidenza un quadro complicato, che già le maggiori sigle italiane in campo agricolo, in realtà, forti di testimonianze dirette nei campi, avevano provveduto a sottolineare. I comparti ad andare in maggiore sofferenza sono stati quello cerealicolo, delle ortive e delle frutticole.

AgriCat, lo strumento per attutire i danni degli eventi climatici estremi

AgriCat, di fatto un Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali, sta destando grande interesse in Unione Europea perché a livello comunitario è il primo programma di questo tipo in cui convergono diversi livelli di intervento pubblico per la gestione del rischio in agricoltura. Messo a punto dall’Italia nell’ambito della PAC con la legge 30 dicembre 2021, n. 234 (insieme alle successive modifiche), per le aziende agricole che beneficiano di pagamenti diretti AgriCat è il primo argine contro gli eventi climatici estremi che sempre più spesso stanno funestando il nostro Paese (e il resto d’Europa), soggetto a quella che da molti esperti è stata definita ‘tropicalizzazione’.

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In sostanza il fondo AgriCat, come sottolineato nel regolamento pubblicato sul sito del Masaf, da una parte ha lo scopo di favorire un approccio integrato alla gestione del rischio ampliando il ventaglio di strumenti a disposizione delle imprese per la tutela delle produzioni agricole contro gli eventi meteoclimatici di natura catastrofale (alluvione, gelo o brina, siccità). Dall’altra quello di di aumentare il grado di resilienza e la capacità di risposta delle aziende agricole ai cambiamenti climatici, di incrementare il numero di imprese agricole aderenti a programmi di gestione del rischio e di favorire il riequilibrio territoriale e settoriale del sostegno pubblico.

C’è un primo bilancio tecnico

Nella simulazione, oltre all’impressionante dato sui danni totali sofferti dall’agricoltura italiana nel 2022, Ismea è riuscita anche a elaborare un prospetto di bilancio tecnico. A tal fine si è rivelato fondamentale l’accordo stretto con ANIA per l’interscambio dei bollettini di perizia con le compagnie di assicurazione, che ha permesso di monitorare oltre 16.000 appezzamenti, di cui un migliaio oggetto di osservazioni dirette effettuate con sopralluoghi e perizie in campo. Gli esperti di ISMEA, durante la fase di monitoraggio, hanno messo in campo gli ultimi ritrovati tecnologici: l’acquisizione dei dati è avvenuta in modalità georeferenziata, con tecniche di sovrapposizione mappale (overlapping) e mediante analisi post processing realizzate in ambiente QGIS.

Quindi, grazie alla simulazione e ai numerosi dati pervenuti, è stato possibile elaborare un primo prospetto di bilancio tecnico del Fondo. Da cui, nel 2022, è emerso un residuo attivo di 38,4 milioni di euro, calcolato su una provvista annuale di 350 milioni. Il Fondo, nel 2022, avrebbe erogato indennizzi per un totale di 311,6 milioni di euro, di cui 219,9 milioni versati alle aziende agricole colpite da siccità, 4,6 milioni erogati per perdite di raccolto dovute all’evento gelo e brina e altri 86,4 milioni per danni riconducibili all’effetto combinato gelo-siccità. Rispetto ai fenomeni alluvionali, che nel 2022 hanno interessato alcune province delle Marche, si registrano infine risarcimenti per un ammontare di 685mila euro.     

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