Alcuni la chiamano “eroica”, per gli autoctoni è l’unica forma possibile di attività in campo: l’agricoltura di montagna non ha mai smesso di affascinare generazioni di operatori e contadini, ammaliati dall’ingegno umano messo in pratica per coltivare gli appezzamenti di terreno situati nelle zone più impervie del pianeta. Un settore da cui provengono alcune delle eccellenze enogastronomiche del nostro paese e che, anno dopo anno, suscita l’interesse di un numero sempre più grande di persone, attratte sia dagli ambienti montani che dalle attività che proprio lì, su declivi e alture, vengono svolte.

Un interesse che, tuttavia, non è solo paesaggistico e agroalimentare, ma anche commerciale. Come dimostrato da una delle rassegne italiane più importante dedicate a questo comparto: Agrimont. Che, proprio nello scorso weekend, ha chiuso i battenti presso il polo Longarone Fiere Dolomiti (in provincia di Belluno, nel pieno delle Alpi Venete), mettendo a segno numeri di assoluto rilievo. Negli oltre quattro giorni di apertura – in sostanza due weekend consecutivi – sono state più di 23mila le persone che hanno varcato i cancelli di Agrimont che, tra l’altro, è anche stato il primo appuntamento del 2023 del polo fieristico bellunese.

La coda dei visitatori presso la biglietteria della fiera

Agrimont, un successo in montagna. Il commento

Numeri importanti di persone – addetti ai lavori, aziende agricole, allevatori, ma anche semplici appassionati di giardinaggio e famiglie – che di fatto hanno riempito i padiglioni nei quattro giorni e mezzo di apertura, anche per l’offerta di una ventina tra convegni, masterclass e laboratori specializzati. «Sono state apprezzate le proposte di formazione e per tutte le giornate il flusso di visitatori è stato costante, con il clou registrato ieri, domenica 26», ha esordito il presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Michele Dal Farra. «I numeri fanno capire che finalmente possiamo lasciarci alle spalle il periodo della pandemia. Aver registrato presenze superiori a quanto avveniva prima del Covid non era affatto scontato. È frutto di due ingredienti che abbiamo messo in campo, sintetizzabili nella parola “cura”».

«Abbiamo avuto cura di creare da una parte un focus sugli espositori che è riuscito a rappresentare la filiera, le sue eccellenze e le sue esigenze; dall’altra un focus per rendere appetibile e interessante questo appuntamento ai visitatori. Il secondo ingrediente è stato quello dei contenuti tecnici di alta qualità che hanno caratterizzato la manifestazione, tra convegni e incontri con esperti su agricoltura, apicoltura, selvicoltura, zootecnia e altre tematiche. È la strada su cui dobbiamo proseguire: concentrarci sulla elevata qualità delle manifestazioni da proporre».

I prossimi appuntamenti

Archiviata Agrimont, Longarone Fiere Dolomiti è già al lavoro per il prossimo appuntamento, in calendario subito dopo Pasqua. Alla 21. Caccia, Pesca e Natura saranno presenti il 14, 15 e 16 aprile 2023, oltre alle armerie, numerosi espositori stranieri, con la proposta di una gamma completa di prodotti, accessori e capi di abbigliamento tecnico. In abbinamento mostre naturalistiche e il collezionismo, le associazioni del mondo venatorio e le novità del settore.

Un vero punto di incontro con un padiglione dedicato alla Festa del Cacciatore, il Raduno nazionale Drahthaar, le esibizioni in tana artificiale dei Deutsche Jagdterrier e il Concorso Nazionale Open di Tassidermia. Tutto anche per la pesca e gli appuntamenti outdoor, sia in fiume che nel laghetto artificiale, con le gare alla trota fario e la gara a squadre a spinning.

“Caccia, Pesca e Natura” 2023 si aprirà venerdì 14 aprile alle ore 14.30, mentre sabato e domenica l’apertura è alle 9. La chiusura invece come di consueto alle 19 per tutti e tre i giorni.

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