L’ordine del giorno per la riforma degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) per l’istituzione di uno specifico indirizzo in agromeccanica negli istituti tecnici di agraria è stato finalmente approvato. La misura, a firma Maria Spena (Vice Presidente della Commissione agricoltura alla Camera), Raffaele Nevi, Anna Lisa Baroni, Roberto Bond, Sandra Savino, è volta a favorire la formazione di nuove figure specialistiche per un settore in cui il ricambio generazionale sta diventando sempre più fondamentale.

Ma gli sforzi dell’Unione Nazionale Contoterzisti non si sono fermati alla formazione sull’agromeccanica: l’associazione sta infatti esplorando forme organizzative parallele che possano integrare i percorsi didattici istituzionali e offrire competenze specifiche per gli operatori agromeccanici.

Da sinistra verso destra: l’on. Maria Spena, Vice Presidente della Commissione agricoltura alla Camera. Alla sua sinistra Donato Rossi (Politiche agromeccaniche Confagricoltura), Aproniano Tassinari (Presidente Uncai) e Francesco Postorino (Direttore Generale Confagricoltura)

Agromeccanica, un settore cruciale

“Alla luce degli sviluppi tecnologici dell’agricoltura, appare fondamentale potenziare la formazione agromeccanica, oggi ridotta a poche pagine di libri di testo. La richiesta ha il carattere dell’urgenza e parte direttamente dalle nostre imprese”, dichiara il presidente di Uncai – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali Aproniano Tassinari.

Il positivo scatto in avanti nell’attenzione al ruolo della meccanizzazione nello sviluppo dell’economia agricola non deve fermarsi ai 500 milioni di euro per l’innovazione nella meccanizzazione agricola inseriti nel Pnrr, agli sgravi fiscali dell’industria 4.0 e al rifinanziamento con 600 milioni della nuova Sabatini: “Misure importantissime, ma senza conoscenze adeguate c’è il rischio che le tecnologie non si scarichino a terra”, aggiunge il Presidente Tassinari. “La modernizzazione dell’agricoltura è un percorso complesso, comprende aspetti non solo economici ma anche sociali, culturali e organizzativi”, prosegue l’onorevole Maria Spena.

Il ruolo del PNRR per il potenziamento della formazione

“Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha trovato uno spazio importante l’innovazione tecnologica nel settore agromeccanico, a dimostrazione di quanto la capacità di coniugare sostenibilità ambientale e livelli elevati di produttività sia sempre più affidata alla conoscenza e all’utilizzo delle nuove tecnologie di agricoltura e industria 4.0 che richiederanno il ricorso a professionisti formati e qualificati. Il rinnovo sistematico del parco macchine deve, quindi, essere accompagnato da un progetto articolato e concertato affinché le basi teoriche e pratiche dell’agricoltura di precisione e dell’agricoltura digitale diventino un sapere condiviso, comune a tutte le filiere agricole. Per questo motivo, su indicazione di Uncai, abbiamo chiesto al Governo di prevedere l’istituzione negli istituti superiori di agraria e negli istituti tecnici di uno specifico indirizzo in agromeccanica. Ora confidiamo nell’accoglimento della proposta”.

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