L’impegno della filiera del biogas e biometano agricolo nell’ottimizzazione dei processi produttivi, nella ricarbonizzazione dei suoli, grazie al minor ricorso ai concimi chimici, all’impiego di pratiche agricole innovative per favorire il processo di transizione agroecologica e raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica. Queste le principali soluzioni proposte dalla filiera del biogas agricolo italiano nel corso delle due giornate di “Biogas Italy – Green possible. Nuove energie per nuovi mercati” promosse dal CIB, Consorzio Italiano Biogas, a Roma, per fare il punto sullo stato dell’arte e sul futuro del settore.

“La digestione anaerobica rappresenta uno strumento imprescindibile per la transizione agroecologica e indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e climatici. Abbiamo aperto l’edizione di quest’anno raccontando la nostra visione di futuro, illustrando le 10 azioni del nostro progetto “Farming for Future” e mettendola a confronto con gli obiettivi e le prospettive prefigurate a livello europeo e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, dichiara Piero Gattoni, Presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas.

Biogas Italy 2021, presente anche il ministro Patuanelli

Hanno aperto la prima giornata di lavori questa edizione di Biogas Italy: Stefano Patuanelli, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, che ha inviato un videomessaggio; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Giorgio Mercuri, Presidente Fedagri; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Gianmichele Passarini, Presidente CIA Veneto; Stefano Ciafani, Presidente Legambiente; Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola, che hanno ribadito il loro sostegno alla diffusione delle buone pratiche declinate con le 10 azioni.

Sul punto il Presidente Gattoni ha ribadito: “Sono convinto che solo un cambio di passo interno al mondo agricolo e industriale, con l’impegno dell’intera filiera e il lavoro di squadra nel diffondere pratiche agricole innovative possano permettere all’agricoltura di trovarsi pronta ad affrontare la sfida climatica. L’esperienza raccontata attraverso i tavoli di dialogo odierni dimostra che il mondo agricolo e imprenditoriale è pronto ad accogliere la sfida.”

Il Ministro Stefano Patuanelli ha sottolineato “Grazie al Piano di Ripresa e Resilienza abbiamo uno strumento indispensabile per il raggiungimento dei nostri obiettivi, tra cui la riduzione delle emissione, lo sviluppo delle energie rinnovabili, dell’economia circolare, il contrasto al consumo del suolo e del dissesto idrogeologico.”. Il Ministro ha sottolineato come all’interno del PNRR ci siano alcuni interventi di interesse come lo sviluppo del biogas e del biometano. Patuanelli ha ringraziato il CIB “per aver messo al centro del dibattito un tema fondamentale per il futuro del settore agroalimentare: quello della transizione ecologica”.

L’obiettivo della neutralità climatica

Un’attenzione particolare è stata riservata al percorso verso la neutralità carbonica, alla luce del mutato scenario europeo. I nuovi obiettivi impongono di mettere l’agricoltura al centro per assicurare la sicurezza alimentare, la tutela del suolo a favore dell’espansione dell’assorbimento di carbonio e per produrre energia rinnovabile e sostenibile.

Maciej Golubiewski, Capo gabinetto del Commissario Europeo per l’Agricoltura, ha ribadito: “Se si vuole produrre di più in modo efficiente serve incrementare lo sviluppo tecnologico per favorire la qualità dei prodotti di base ed è necessario rafforzare le sinergie tra i produttori locali e i retailer per abbattere i costi di filiera in favore della sostenibilità.” ed ha aggiunto che: “Se la PAC giocherà un ruolo importante per supportare il settore agricolo nel processo di transizione, il biogas e biometano aiuteranno a promuovere modelli efficienti di carbon farming”.

A riprova della sensibilità e attenzione del nostro Paese verso il percorso di transizione hanno portato la loro testimonianza anche le principali filiere agroalimentari italiane. Tutte hanno sottolineato come la disponibilità di materie prime a bassa impronta carbonica sia il primo step di un ciclo produttivo attento a minimizzare l’uso delle risorse.

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