Una marea gialla alle porte dell’Italia, lo stesso colore del simbolo e delle bandiere Coldiretti: in migliaia hanno risposto all’appello della sigla agricola e si sono dati appuntamento al valico del Brennero, sull’A22 al confine con l’Austria. Con giubbotti e magliette gialle, si sono ritrovati nell’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’A22 – direzione sud (Austria-Italia) per protestare contro il cosiddetto “Fake in Italy”, il triste fenomeno di appropriazione indebito del marchio “Made in Italy” da parte di aziende straniere, che poi vendono a prezzi stracciate in Italia, danneggiando aziende e artigiani locali, veri guardiani delle tradizioni agroalimentari del nostro Paese.

La protesta, iniziata all’alba di questa mattina e prevista anche per domani 9 aprile, in base a quanto dichiarato dalla Coldiretti in una nota “ha l’obiettivo fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore”. Ed è per questo che da tutta Italia “migliaia di agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni lasciano le proprie aziende per andare a presidiare il valico del Brennero”.

“Il Brennero è un luogo-simbolo per il passaggio dei falsi prodotti made in Italy che invadono il nostro mercato ed è da qui che rilanciamo la nostra battaglia sulla trasparenza dell’origine in etichetta che è un diritto dei cittadini europei”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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Durante tutto il corso della giornata gli agricoltori della Coldiretti verificheranno il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione determinante delle forze dell’ordine. Un’azione resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori.

Per l’occasione è stata lanciata anche una raccolta firme con l’obiettivo di portare all’attenzione di Bruxelles la problematica al fine, poi, di varare una legge europea sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. Durante la giornata, tra l’altro, sarà presentata l’analisi della Coldiretti sul “No Fake in Italy”, con i dati sul fenomeno.

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