I tubi che fuoriescono dal macchinario servono a far defluire l’acqua dal terreno. Si tratta infatti di speciali tubazioni provviste di fori che, in aggiunta, possono essere provviste di un rivestimento filtrante e che servono a convogliare l’acqua in una rete scollinante esterna. In passato, per lo stesso scopo, veniva invece utilizzato un altro macchinario, dal nome simile: l’aratro talpa, che grazie a una forma speciale del vomere, riusciva a scavare canali all’interno della terra.

Questi canali, però, essendo scavati nel sottosuolo direttamente dal vomere e non avendo rivestimenti, avevano una durata molto limitata (praticamente una stagione). Gli impianti con le tubazioni rivestite, invece, possono durare decine di anni e sono resistenti al passaggio dei mezzi agricoli. La messa in opera dell’impianto drenante sotterraneo consente di ridurre il numero di scollini superficiali, permettendo poi una maggiore facilità nelle lavorazioni del terreno, che risulta tra l’altro anche meno saturo d’acqua e meno compatto. Caratteristiche che si traducono in un notevole risparmio di carburante per i macchinari agricole e nell’ampliamento della finestra di lavorabilità del suolo.

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