“Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti i protagonisti e tutti gli attori. Quindi gli agricoltori di quell’intera e complessa filiera agricola e agroalimentare. Vi ringrazio per quello che avete fatto a tutti i livelli. Con dedizione, passione e responsabilità nei confronti della comunità intera nazionale e dei cittadini, in tutti questi mesi difficili. Grazie al vostro impegno e ai vostri sacrifici – lo ricordava il presidente Giansanti nella sua relazione – i generi alimentari non sono mai mancati. Nè sugli scaffali dei negozi e dei supermercati, né sulle tavole di tutti gli italiani”.

Così il premier Conte, ospite all’evento del 28 settembre per celebrare i “100 anni di Confagricoltura”, svoltosi a Palazzo Colonna, in quel di Roma. Oltre che per le celebrazioni del centenario dell’organizzazione degli agricoltori, il premier ha colto l’occasione per fare il punto della situazione del settore agricolo, alle prese con sfide epocali.

Conte

Confagricoltura, l’intervento di Conte per i cento anni dell’organizzazione

“Cento anni sono un pezzo importante, significativo della nostra agricoltura. Ne abbiamo già parlato, ricordo la mia partecipazione all’evento dello scorso gennaio, intitolato “Identità e futuro”– Si svolgeva proprio alcune settimane prima di quel 21 febbraio, una data che ha impresso una svolta alla storia della nostra comunità nazionale”.

Una data che, sembra quasi inutile rimarcarlo, è andata ad impattare pesantemente anche sul comparto agricolo. Comparto che, tuttavia, come mai prima d’ora, si è dimostrato fondamentale per garantire le fonti di sostentamento alla popolazione. Come abbiamo già avuto modo di vedere infatti l’agricoltura, trainata dalla spinta della domanda alimentare, ha mostrato una capacità di resilienza straordinaria. Questo, anche nei momenti più complicati, tra cui i vari lockdown che, con tempistiche differenti, hanno interessato tutte le nazioni del mondo.

Una forza straordinaria, quella dell’agricoltura, che anche il premier non ha mancato di sottolineare.

“Fra le ombre intravediamo anche molte luci. Una di queste, è senz’altro rappresentata dall’agricoltura italiana. I dati lo confermano. Fra il 1996 e il 2019, la produttività del lavoro complessiva in Italia è rimasta sostanzialmente confinata a una crescita media annua dello 0,3%. Solo il settore agricolo, in controtendenza, ha registrato un incremento medio annuo dell’1,5%, confermandosi come uno fra i comparti più dinamici. I primati del nostro settore agroalimentare non si limitano alla sola dimensione economica”.

Conte

Il primato dell’agricoltura italiana

L’agricoltura italiana, prosegue Conte citando una recente indagine condotta da Nomisma, “si posiziona a livelli estremamente performanti rispetto agli obiettivi e al paradigma del Green Deal. Secondo i controlli dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), infatti, in Italia si registra una fra le percentuali più alte d’Europa di prodotti assolutamente privi di residui. Abbiamo superato, in questo, i nostri più diretti competitori, come Francia, Spagna e Germania”.

Conte ha ribadito che il Governo, consapevole delle sfide poste all’agricoltura dallo scenario globale, “è pronto ad avviare le azioni più strategiche per aiutare il comparto a crescere, per rafforzarne la competitività”.

Questo, soprattutto grazie alle risorse stanziate dal programma europeo Next Generation EU (il nome ufficiale del “Recovery Fund”). Programma che “consente di poter disporre di risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle del nuovo quadro finanziario pluriennale”.

La strategia per la filiera agroalimentare all’interno del Piano di Ripresa e Resilienza

Proprio per questo, fa sapere il Presidente del Consiglio, l’esecutivo è “nella condizione quindi di programmare con un’attenta strategia il superamento delle tante criticità che ancora registriamo. Il nostro Piano di Ripresa e Resilienza, che anche il presidente Giansanti ha invocato per superare queste criticità, dovrà quindi costituire il motore della crescita. Per accrescere, in particolare nel Mezzogiorno, la dotazione di infrastrutture di trasporto, incrementare le attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica. Questo, a beneficio del settore agricolo e a tutela del nostro territorio. Bisogna ridurre il divario digitale che, purtroppo, colpisce soprattutto le aree interne”.

Ed è proprio facendo riferimento alle aree interne a più bassa intensità demografica che Conte ha annunciato lo stanziamento di 210 milioni di euro a sostegno delle pmi. Fondi con cui “sarà possibile concedere contributi a fondo perduto per la gestione, la ristrutturazione o l’ammodernamento delle attività” proprio nelle zone più periferiche del Paese.

Conte, “il Piano sarà presentato nei tempi indicati”

Conte, ha rassicurato i giornalisti sulle tempistiche del Piano per il Recovery Fund. Piano che “sarà presentato nei tempi indicati dalla stessa Commissione europea” (quindi il 15 ottobre).  Inoltre, ha rimarcato che saranno molte le linee di intervento per il settore agroalimentare che saranno inserite nel Piano. “Settore che, conviene sottolinearlo, dovrà dedicare almeno il 37% del volume delle risorse disponibili, a progetti green”.

“Ancora particolare attenzione – ha proseguito – dedicheremo all’utilizzo delle nuove tecnologie in agricoltura, prevedendo – ad esempio – la creazione di una piattaforma digitale alimentata da un sistema di sensoristica da campo e da remoto, in grado di coprire almeno il 10% della superficie agricola coltivata del Mezzogiorno”.

“L’agricoltura d’altra parte – ha poi concluso – rappresenta un sodalizio fra innovazione e tradizione, e questo è anche lo spirito del nostro paese, costituisce questo il segreto del successo italiano nel mondo e ogni giorno questo successo ci ricorda, d’altra parte, la vostra attività, ci ricorda come disse anche il filosofo che “la terra è la sorgente ultima di qualsiasi alimento dell’uomo”.

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