I giovani italiani, sempre più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità, vedono nell’agricoltura un settore attento alle spinte propulsive per la produzione green, in controtendenza rispetto al dibattito pubblico che, vuoi per notizie fuorvianti o per cortocircuiti informativi delle stesse aziende, tende ad attribuire caratteristiche negative a tutto il comparto, come gli sprechi d’acqua o quelli alimentari.

Lo certifica, nero su bianco, un questionario pensato da Confagricoltura insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dal titolo “Un’agricoltura sostenibile: quanto ne sai? News e fake news”, presentato nel corso di Ecomondo 2023, la fiera per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare, che si sta svolgendo proprio in questi giorni presso la Fiera di Rimini.

L’obiettivo dell’indagine è sondare il livello di conoscenza, nello specifico tra le nuove generazioni, circa i progressi, gli investimenti e le innovazioni che le aziende agricole hanno adottato per adattarsi e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per soddisfare consumatori sempre più attenti alla sostenibilità dei sistemi di produzione e dei prodotti finali. Tra i rispondenti, la fascia di età maggiormente registrata è tra i 18 e i 24 anni (30%) e il genere è quello maschile (56%). Tornando alle due problematiche poste inizialmente, è interessante notare che una grossa fetta di giovani della generazione Z non crede affatto che l’agricoltura sia tra i principali responsabili degli sprechi d’acqua (76%) né di quelli alimentari (87%).

I relatori dell’incontro di Confagricoltura: da sinistra verso destra Paolo Sckokai, Silvia Piconcelli, Dario Giardi

Confgricoltura, i commenti

“Siamo piacevolmente colpiti dal grado di informazione delle nuove generazioni in merito all’impegno dell’agricoltura nella transizione green. Come si evince dal sondaggio di Confagricoltura con l’Università Cattolica di Piacenza, quasi 8 giovani su 10 riconoscono che il settore agro-alimentare non rientri tra le principali cause dei cambiamenti climatici, in controtendenza rispetto a quanto spesso affermato da politici e media. Tuttavia, persistono delle distorsioni, pertanto è fondamentale incentivare una corretta comunicazione delle buone pratiche in agricoltura, il settore da sempre legato a doppio filo con natura e ambiente” ha dichiarato Dario Giardi, responsabile Sostenibilità ed economia circolare di Confagricoltura.

“Come Università, siamo interessati alla percezione da parte dei non addetti ai lavori, e in particolare dei giovani, della relazione tra agricoltura e ambiente. Siamo consapevoli della facilità con cui certe informazioni fuorvianti possono circolare e della difficoltà oggettiva di comunicare contenuti scientifici complessi, d’altro canto riteniamo che una comunicazione corretta sia un dovere nei confronti della collettività” ha dichiarato Paolo Sckokai, professore di Economia agro-alimentare all’Università Cattolica di Piacenza, aggiungendo: “I risultati del sondaggio sono incoraggianti; ora è tempo di lavorare in sinergia. Le strategie di mitigazione e adattamento da parte del comparto agricolo sono ovviamente indispensabili, ma è altrettanto importante che questo percorso sia condiviso con gli altri settori produttivi e che l’opinione pubblica possa disporre di informazioni rigorose”.

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