Ancora furti di mezzi agricoli da parte dei ‘soliti ignoti’ che, puntualmente, colpiscono le aziende con precisione millimetrica, andando a colpo sicuro, dopo attente pianificazioni, fatte di appostamenti e ricostruzione delle ruotine lavorative. Una piaga che, a macchia di leopardo, interessa tutta l’Italia, dal Sud al Nord, dall’appennino calabro alle prealpi lombarde. Ed è proprio qui, nella ridente Valsassina, alle porte di Lecco, che a rimanere vittima di un furto è stata un’azienda agricola di Cortenova, specializzata anche nell’allevamento di cavalli.

Nella frazione Piano di Bindo, alle pendici del maestoso ‘Grignone’, nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile, è stato rubato un trattore Deutz-Fahr, da 100 cv (non dissimile da quello raffigurato nell’immagine di apertura). A giudicare dalle modalità e, soprattutto, dalla velocità di esecuzione, il colpo messo a segno a Cortenova sembra proprio essere ad opera di malviventi che avevano studiato la ruotine lavorativa degli operai dell’azienda agricola.

I ladri, infatti, hanno aspettato che il titolare se ne andasse dopo aver parcheggiato il mezzo agricolo dentro a un container che funge da garage, per fare irruzione all’interno della proprietà e scassinare, prima la porta di ingresso, e poi la cabina, per mettere in moto il trattore e quindi darsi alla macchia. A nulla sono serviti i sistemi antifurto inseriti all’interno del container dal titolare prima di andarsene da Cortenova verso Esino Lario dove vive.

Il proprietario, rientrato in azienda intorno alle 6.30 del giorno dopo, si è subito accordo che qualcosa non andava dalla mancanza di una balla di fieno che aveva lasciato nei pressi del piazzale dove si trovava il garage-container, forse spostata dai ladri per facilitare la fuga a bordo del trattore. E da qui la triste scoperta del furto. “Sono andato a vedere era stato scassinato il container e non c’era più”, ha commentato. “È un grosso problema poiché mi serve per il lavoro, per dare da mangiare ai cavalli. Il trattore ha un valore di circa 25mila euro”.

Purtroppo il trattore era sprovvisto di antifurto satellitare, uno strumento che avrebbe potuto rappresentare un aiuto in più per le forze dell’ordine durante le indagini. La scelta di non installare l’antifurto satellitare era stata presa perché, tempo addietro, il rivenditore del trattore aveva garantito che la pompa del diesel del mezzo non poteva essere avviata in mancanza di una specifica chiavetta, che la sera del furto il proprietario dell’azienda aveva portato con sé. Ma invano.

Anche se, è bene ribadirlo, l’eventuale presenza di un dispositivo di questo tipo non rende in alcun modo il trattore a prova di furto, come la cronaca degli ultimi mesi ha ampiamente dimostrato. Tanto che, in non poche occasioni, i malviventi hanno indirizzato la loro attenzione proprio su questi dispositivi, che valgono migliaia di euro.

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