Fouga, negli anni ’30 si reinventa con un cingolato che fa breccia nel cuore degli agricoltori. La storia
Dalle rotaie ai boschi e alle vigne: nei primi anni '30 la francese Fouga, specializzata nella riparazione di mezzi ferroviari, si inventò un trattorino a cingoli che sfondò tra i filari
Gaston Fouga fondò la sua azienda nel 1920. La sua attività primaria verteva nella riparazione della rete ferroviaria e dei mezzi a vapore che la percorrevano. Ebbe un successo strepitoso, dopo due anni aveva già assunto 2.000 maestranze e gli affari andavano a gonfie vele.
Fouga, la visionarietà del fondatore
Ma, con lungimiranza, decise di diversificare le sue attività realizzando un piccolo trattore a cingoli desti nato inizialmente alla forestazione e alle movimentazioni aziendali. Questo perché il suo stabilimento era sito a Béziers nel dipartimento di Hérault, all’estremo sud della Francia, territorio ricco di boschi dai quali si ricavava legname per costruire imbarcazioni, ferrovie e soprattutto aerei.
Il cingolato Fouga, compatto e spinto da un motore Peugeot a benzina da 20 cavalli, era l’ideale per muoversi nei boschi ma anche per trainare vagoni e rimorchi nei centri aziendali. In Hérault si stava imponendo la viticoltura intensiva con interfila molto stretti e Fouga prese la palla al balzo presentando nel 1933 il suo cingolato per il vigneto.
Derivato da quello forestale ma largo appena 90 centimetri era fornito di argano e portattrezzi posteriore per la massima polivalenza. Ebbe subito successo ma la produzione si fermò nel 1939 per l’avvento del secondo conflitto mondiale e la conseguente riconversione per la produzione bellica.
Nel 1948 riapparve ristilizzato e dotato di un motore Diesel Unic erogante 30 cavalli. La produzione di quel mezzo continuò con discreti risultati fino al 1955 quando la richiesta crollò a causa della crisi vitivinicola francese e all’arrivo dei temibili concorrenti italiani. La Fouga chiuse poi definitivamente i battenti nel 1966.