La protesta dei trattori è dilagata anche in Francia, infiammando gli animi degli agricoltori che, dalla Provenza alla Bretagna, sono scesi in piazza, rallentando la viabilità e avanzando richieste specifiche alle istituzioni. Dopo la Germania, la Polonia e la Romania (e, nell’ultima settimana, anche l’Italia), il malcontento ha portato le sigle associative ad organizzare vere e proprie mobilitazioni. Ma tante sono stante anche le iniziative spontanee, nate dal passaparola e dal tam tam sui social che hanno portato migliaia di agricoltori a riunirsi per le strade di Francia.

La tensione crescente tra agricoltori che protestano e la cittadinanza, purtroppo, è sfociata in tragedia. Nella mattinata del 23 gennaio, nei dintorni di Tolosa, un’auto ha infatti forzato uno dei blocchi stradali messi in atto con trattori e mezzi agricoli e, nell’impeto del momento, ha travolto una donna e la sua famiglia. La 36enne, allevatrice locale, è morta sul colpo, mentre il marito e la figlia sono stati trasportati in gravi condizioni all’ospedale della cittadina. A casa un’altra figlia più piccola, che ancora non era stata informata dai nonni su quanto successo.

Le persone a bordo dell’auto sono state prese in custodia dalle forze dell’ordine. In base a una prima ricostruzione, secondo la Procura non si sarebbe trattato di un atto intenzionale, poiché l’incidente sarebbe avvenuto in un tratto poco illuminato, di prima mattina, quando la luce era ancora soffusa. La tragedia ha comunque gettato ulteriore benzina sul fuoco di una situazione sempre più esplosiva che, per intensità e condivisione popolare, pare quasi raggiungere i toni della protesta dei gilet gialli del 2018, quando per mesi numerose città francesi vennero messe a ferro e fuoco da una variegata platea di contestatori.

Le proteste nel frattempo continuano: il 24 gennaio è stato appiccato un incendio davanti agli edifici della prefettura di Agen, nel sud-ovest del Paese (con una bandiera dell’Unione Europea data alle fiamme), mentre oggi 25 gennaio numerosi agricoltori si sono diretti verso le porte di Parigi, dandosi appuntamento con i loro trattori nel dipartimento di Yvelines, non lontano dalla capitale. Proteste anche a Rennes, in Bretagna e a Montpellier, dove domani sono attesi centinaia di trattori e nuovi blocchi stradali.

Una situazione delicatissima, che sta mettendo a dura prova il neo-ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, recatosi su luogo della tragedia e appena insediatosi dopo il rimpasto di governo che ha visto diventare premier Gabriel Attal. Tra le cause del malcontento le norme europee sull’abbattimento delle emissioni, che potrebbero avere conseguenze sui sussidi per il gasolio agricolo e sulla gestione dei pesticidi, e sulla regolamentazione delle importazioni, che favoriscono la concorrenza sleale da paesi extracomunitari. Sembra solo l’inizio di una situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare.

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