Innovation Agri Tour 2023. Che agricoltura faccia sempre più rima con digitale è un fatto che ormai diamo per assodato e che non fa più notizia, impressiona però che questo rappresenti solamente la punta dell’iceberg che, attraverso le nuove tecnologie, sta cambiando radicalmente il modo di fare agricoltura, in Italia e nel mondo, per rispondere alle esigenze della contemporaneità. Le nuove tecnologie stanno penetrando il mondo agricolo fornendo nuovi strumenti e richiedendo nuove competenze, lasciando però delle questioni aperte.

L’agricoltura italiana non può, per definizione e conformazione, ricercare una sua posizione sui mercati mondiali puntando sulla quantità, deve lavorare sulle eccellenze, sulla qualità e sui prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto. Le nuove tecnologie spesso portano ad ottimizzare, a portare vantaggi su larga scala, ma hanno la stessa forza se progettati per appezzamenti dalle dimensioni relativamente ridotte o per quantità limitate? E quali sono i vantaggi che i diversi player, grandi e piccoli, possono portare a casa utilizzando le tecnologie più innovative nei loro rispettivi settori? Quali sono i limiti delle dimensioni di scala e quali sono le opportunità offerte dalle nuove ondate tecnologiche?

Innovation Agri Tour 2023, i dati al centro della quarta tappa

Sono questioni che come Innovation Agri Tour porremo a una serie di realtà che occupano posizioni diverse lungo la filiera nel tentativo di ricostruire una parte del mondo che vive, con e di agricoltura. Danilo Demarchi è stato tra i più convinti sostenitori del nuovo corso in Agritech Engineering recentemente inaugurato dal Politecnico di Torino. Luigi Galimberti, dopo aver fatto nascere Sfera Agricola è l’animatore di Farming Future il neonato Polo nazionale di trasferimento tecnologico promosso con Cdp Venture Capital con un investimento iniziali di 20 milioni di euro.

Rappresentano due realtà che devono interpretare il mercato e che in qualche modo hanno la possibilità di indirizzarlo creando competenze e favorendo l’affermazione di alcune tecnologie. Dal punto di vista industriale avremo poi chi propone tecnologia utilizzando dati e mettendo le sue piattaforme a disposizioni di aziende e istituzioni (Almaviva), avremo chi si pone come abilitatore tecnologico (Topcon) e chi invece fa, per così dire, l’hardware sviluppando macchine agricole ed ecosistemi tecnologici per l’agricoltura (Gruppo Fendt).

Tutto questo mondo deve però essere “messo a terra” deve lavorare in campo e pochi in Italia, meglio di Barilla, possono spiegare che lavoro stanno facendo per sensibilizzare e coinvolgere le due facce della medaglia: i produttori e i consumatori. Perché le nuove tecnologie hanno anche la straordinaria peculiarità di creare connessioni che legano direttamente o quasi gli agricoltori con i consumatori che sono sempre più attenti e consapevoli e vogliono apprezzare non solo i sapori, ma anche le modalità produttive.

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