Agrivoltaico, robotica, digitalizzazione: sono tanti gli argomenti che verranno affrontati nel corso di Fieragricola TECH, la due giorni veronese che negli anni dispari sostituisce Fieragricola (in programma per febbraio 2024). A queste tematiche – alla luce della grave crisi idrica che ha tenuto banco per tutto il 2022 – si aggiungerà anche quella dell’irrigazione intelligente, che sarà snocciolata durante alcuni incontri dedicati, tra il 1° e il 2 febbraio presso il polo fieristico di Veronafiere. Non va dimenticato che l’acqua rimane un asset importantissimo per il nostro Paese: in Italia il 55% della risorsa idrica è impiegata in agricoltura (dati Legambiente).

Potrebbe interessarti

Irrigazione intelligente e risorse idriche: l’importanza di fare rete

Le nuove frontiere dell’irrigazione smart in campo e in serra offrono, come specificato nel webinar sull’argomento organizzato lo scorso 17 gennaio in preparazione di Fieragricola TECH a febbraio, soluzioni ampie e sensori di diverso impatto economico sulle imprese agricole (da un centinaio di euro a oltre 1.500 euro). «Sarà un evento interamente dedicato a innovazione, formazione e business come pilastri fondamentali dell’agricoltura sostenibile e, allo stesso tempo, attenta a una crescita green, in grado di coniugare produttività, ambiente e redditività per il settore», ha spiegato Sara Quotti Tubi, event manager di Fieragricola TECH.

«Gli espositori presenti al Palaexpo saranno una sessantina, con oltre 50 appuntamenti convegnistici verticali, dedicati appunto al digitale, alla gestione delle risorse idriche e alle fonti rinnovabili in agricoltura». «Fieragricola TECH non sarà quindi un’esposizione di macchine, attrezzature e mezzi – continua Sara Quotti Tubi – bensì un momento di aggiornamento e di formazione per imprenditori agricoli, tecnici e consulenti».

Irrigazione intelligente, i dati sono centrali

A riassumere le diverse opportunità è intervenuto Gioele Chiari, divulgatore scientifico, ricercatore del Cer-Anbi e consulente di Acqua Campus: «Oggi è possibile monitorare i dati, leggere i cambiamenti meteo in tempo reale, rilevare l’umidità dell’aria e nel terreno, calcolare la conducibilità elettrica dei suoli, così da rilevare l’influenza del cuneo salino». Accanto alla possibilità di raccogliere ed elaborare dati, per Chiari «è essenziale, per esprimere una migliore efficacia di gestione dell’acqua tramite l’irrigazione, poter fare rete e condividere le informazioni di più appezzamenti, così da poter costruire modelli validi per l’agricoltura».

Per questo, nella scelta delle strumentazioni più idonee al rilevamento, la consulenza di un esperto è assolutamente necessaria, magari con l’aiuto di droni, di dispositivi di monitoraggio dell’evapotraspirazione e dell’attività degli apparati radicali delle piante. Ragionando in termini più ampi, la gestione dell’acqua richiede interventi infrastrutturali, così da implementare lo stoccaggio dell’acqua piovana («oggi solo il 10-12% delle precipitazioni viene catturato», ha specificato Chiari) e ridurre gli sprechi, migliorando l’utilizzo.

Il segmento delle serre

Anche per le coltivazioni in serra l’irrigazione rappresenta uno strumento imprescindibile per la crescita delle piante e l’equilibrio in termini di minerali, nutrienti e sostanze organiche. «Misuratori e sensori fissi sono il primo passo per il monitoraggio del fabbisogno idrico, della conducibilità elettrica e delle fasi di drenaggio – ha spiegato Vitangelo Di Pierro, tecnico Ageon e direttore della Scuola italiana idroponica e fuori suolo -. L’obiettivo resta il risparmio dell’acqua e la massimizzazione dell’efficacia, in strutture protette come le serre».

In primo piano

Articoli correlati