Dopo sei anni di sviluppo la macchina autonoma che Kuhn ha battezzato Karl è ben più che un prototipo, ha già lavorato centinaia di ore in campo ed è sempre più vicina all’inroduzione sul mercato. Annunciata a sorpresa prima dell’estate, ha fatto il suo debutto in pubblico ad Agritechnica. Karl rappresenta la visione del futuro del produttore francese di attrezature che si ‘emancipa’ dal trattore e dà una risposta alle crescenti esigenze di produttività e sostenibilità e alle sempre più ricorrenti problematiche legate alla mancanza di manodopera specializzata. Karl in sostanza è un portattrezzi autonomo, capace di svolgere il suo lavoro senza alcun intervento umano e in grado, da solo, di rilevare le condizioni mutevoli, implementare azioni correttive o adattare i suoi parametri a seconda del suolo e della vegetazione.

Karl, potenza autonoma

Dotato di un motore endotermico con una potenza di 175 cavalli in grado di garantire un’autonomia operativa di 10 ore, di un sollevatore posteriore della capacità di 5.000 chili e di uno anteriore che solleva 3.500 chili, questo primo esemplare è stato abinato per ora con un erpice rotante, ma è progettato per essere impiegato in numerose diverse applicazioni. In totale Karl pesa 8.500 chili ed è dotato di cingoli da 340 o 450 millimetri di larghezza per limitare la pressione al suolo, ridurre al minimo la compattazione ed aumentare la trazione. Il funzionamento è assai semplice, e la sua gestione può avvenire da remoto tramite interfacce web e mobili intuitive.

Dopo che l’appezzamento è stato rilevato, l’operatore crea una missione di lavoro, posiziona Karl nell’appezzamento (ovviamente gli spostamenti su strada in autonomia non sono consentiti), regola i parametri del lavoro e avvia la missione che, a quel punto, viene eseguita automaticamente: è lo stesso strumento collegato che trasmette tutte le informazioni necessarie al corretto svolgimento del lavoro a Karl, che è già perfettamente in grado di adattare le impostazioni di lavoro in base alla situazione operativa, di rilevare determinati malfunzionamenti e di adottare azioni correttive in modo autonomo.

Un vantaggio di questa soluzione autonoma sta anche nella sua adattabilità ad aziende di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi, potendo essere utilizzato singolarmente o in flotta. Durante la missione di lavoro, è possibile aggiungere uno o più veicoli, ognuno dei quali conosce il proprio percorso e le sue priorità, aumentando così la produttività.

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