25 nubifragi in poco meno di 24 ore: è il bilancio dell’ultima devastante ondata di maltempo che, a macchia di leopardo, ha sferzato tutta Italia, con particolare intensità nel Nord. Nubifragi, bombe d’acqua, grandinate e tempeste di vento hanno colpito città e campagne, provocando seri danni all’agricoltura, come emerso nell’ultimo report di Coldiretti.

Si sono registrati ponti crollati, strade interrotte, fiumi esondati, frane, allagamenti e alberi abbattuti. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti su dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento all’allerta diramata tra il 30 e il 31 ottobre dalla Protezione civile. Allerta che è rossa per il maltempo in Veneto, arancione in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e Trentino Alto Adige e gialla in Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e Toscana.

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Maltempo, danni in tutta Italia

La situazione di difficoltà è resa evidente dallo stato dei corsi d’acqua con piene ed esondazioni per il verificarsi di precipitazioni record che il terreno, dopo un lungo periodo di caldo e siccità, non riesce ad assorbire. Mentre a Milano è esondato per l’ennesima volta il Seveso, che ha paralizzato mezza città e bloccato la metropolitana, il livello del fiume Po salito quasi 2 metri in un solo giorno a Boretto (Reggio Emilia) mentre il Lago di Como nello stesso tempo si è alzato di 30 centimetri ed ha raggiunto a Malgrade i 120 centimetri. Nella mattinata del 31 ottobre anche a Como il lago è stato sul punto di esondare.

L’improvviso cambio di stagione colpisce le colture che per il caldo hanno prolungato la stagione, avverte Coldiretti, dalle melanzane ai peperoni, dalle zucchine ai cetrioli, mentre sono ancora in corso le raccolte del mais e del riso ed è iniziata quella delle olive con il centro nord che ha già perso 1/3 della produzione. Nei frutteti si teme per gli agrumi, dalle arance ai mandarini, per mele e pere che sono in piena fase di raccolta e per le produzioni di cachi e kiwi dove una grandinata può devastare il lavoro di un intero anno.

Quella a cui stiamo assistendo, per Coldiretti, è una tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura italiana con danni che superano i 6 miliardi di euro a causa di nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano.

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