Un anno tra luci e ombre ma con risultati finali comunque solidi: potrebbe essere letto in questa maniera l’andamento finanziario nel 2022 di Manitou, tra i più grandi produttori al mondo di piattaforme aree e macchinari per la movimentazione. Il gruppo francese ha registrato un fatturato totale durante l’esercizio dello scorso anno di oltre i 2.3 mld € (per la precisione 2.362 mln €) con un aumento del 26% rispetto al 2021. Ma, a fronte dell’aumento delle vendite e del fatturato totale, non sono corrisposti utili e ricavi altrettanto alti.

L’utili operativo ricorrente di Manitou si è infatti fermato a 84,6 mln € (3,6% del totale) rispetto ai 123,7 mln € (6,6%) del 2021. Discorso simile per l’EBITDA, attestatosi nel 2022 a quota 130 mln € (5,5%) rispetto a 167 mln € (8,9%) nel 2021. Mentre l’utile netto di gruppo si è attestato sui 55 mln € (verso gli 87 mln € del 2021), l’indebitamento netto a 213 mln €, con un gearing al 27%, e una leva finanziaria all’1,6%. Come si apprende dalla nota con cui ha reso noti questi risultati, Manitou prevede per il 2023 una crescita dei ricavi di circa il 20% sul 2022, con un tasso di utile operativo ricorrente atteso nel 2023 in aumento di circa 100 punti base. Per ora la proposta di pagamento del dividendo si attesta sugli 0,63 euro per azione.

Per Manitou 2022 all’insegna degli investimenti e della resilienza

La divisione Prodotto ha registrato un fatturato di 1.972 mln € nel 2022, in crescita del 28% rispetto al 2021 (+25% a tassi di cambio e perimetro costanti). La crescita è stata interrotta dalle tensioni della catena di approvvigionamento e, all’inizio dell’anno, dalla crisi sanitaria. Le operazioni si sono concentrate sull’accelerazione dei ritmi di produzione, sulla gestione della catena di approvvigionamento, sugli investimenti in R&S e sulle espansioni di capacità in corso in Francia e negli Stati Uniti.

Il margine di vendita della divisione è stato di 204,1 mln €, con un calo del 9% rispetto al periodo precedente. I costi di ricerca e sviluppo sono aumentati di 7,6 mln € con il proseguimento dei programmi di innovazione per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni del gruppo (orchestrati in un poderoso programma di transizione energetica, presentato lo scorso dicembre). Anche i costi di struttura sono aumentati del 18% (+19,7 mln €) per sostenere i progetti e sono stati influenzati dall’inflazione.

Il commento

“Il 2022 è stato caratterizzato da una forte crescita dei ricavi in un contesto di mercati molto dinamici e di un portafoglio ordini molto ampio – ha esordito Michel Denis, Presidente e CEO di Manitou -. Questo alla luce di tensioni sulla catena di approvvigionamento e sull’inflazione. L’impegno dei team ci ha permesso di superare le difficoltà della catena di approvvigionamento e di accelerare significativamente la produzione. L’inflazione si è riflessa immediatamente sui prezzi di vendita, ma con un effetto di ritardo dovuto alla profondità del portafoglio ordini. Questa situazione ha causato una significativa compressione ciclica dei margini. L’utile operativo ricorrente è stato di 84,6 milioni di euro, pari al 3,6% del fatturato. In questo difficile contesto, il gruppo ha compiuto progressi nella sua tabella di marcia.

“Durante il 2022 – ha proseguito Denis – ci siamo impegnati a portare avanti la nostra strategia a basse emissioni di carbonio, convalidato a giugno dall’SBTi e sostenuto dal lancio dei nostri primi sollevatori telescopici elettrici, dall’acquisizione di un’azienda produttrice di batterie e dalla presentazione della nostra strategia per l’idrogeno e del nostro primo prototipo a idrogeno. Nel settore dei servizi, abbiamo intensificato gli sforzi di digitalizzazione, acquisito due società in Finlandia e in Italia e rafforzato le capacità delle nostre piattaforme di distribuzione dei ricambi”.

“Per quanto riguarda i prodotti, abbiamo rinnovato la nostra gamma principale di costruzioni sviluppata su una nuova piattaforma condivisa, accelerato l’innovazione, inaugurato il nostro nuovo stabilimento di piattaforme aeree in Francia e avviato un massiccio piano di espansione delle capacità industriali dei nostri due siti produttivi americani. Infine, abbiamo continuato ad assumere e sviluppare i nostri team, rafforzandone le competenze e la diversità. La domanda dei nostri mercati e la profondità del nostro portafoglio ordini ci fanno prevedere una crescita dei ricavi di circa il 20% nel 2023, nonostante la costante pressione sulla nostra catena di approvvigionamento e un aumento dell’utile operativo ricorrente in percentuale del fatturato di circa 100 punti base, grazie a un miglioramento nel secondo semestre.”

In primo piano

Articoli correlati