Prosegue la conta dei danni dell’ondata di maltempo che si è abbattuta negli ultimi giorni sulle Marche. Gli effetti più gravi si sono visti soprattutto sui vigneti e sui frutteti, due tipologie di colture tipiche della regione adriatica che, dopo il nubifragio e la relativa alluvione del 15 e 16 settembre, sono stati devastati dalla furia dell’acqua, con danni che ammontano a milioni di euro. In base a quanto riportato dal monitoraggio della Coldiretti, le province più colpite sono quelle di Ancona, Macerata e Pesaro Urbino dove, oltre alle colture, a ripotare danni ingenti sono state anche i mezzi agricoli e le attrezzatture nonché i vari locali aziendali, dai laboratori di trasformazione alle rimesse e ai magazzini di stoccaggio.

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Le Marche flagellate dal maltempo. Il report Coldiretti dei danni

Nella zona di Senigallia, una delle aree più colpite dell’Anconetano, il bilancio parla di campi di verdure completamente distrutti, così come frutteti, coltivazioni di mais e girasole. Nel Maceratese sono stati danneggiati i vigneti di Verdicchio di Matelica Doc ma il vento forte ha colpito anche le stalle – sottolinea la Coldiretti -, oltre a frane e smottamenti che hanno compromesso la viabilità locale. Strade poderali azzerate anche nel Pesarese, soprattutto a Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio, i tre comuni colpiti dalla furia della pioggia, secondo Coldiretti.

Di quattro strade utilizzate per salire sul Catria solo una è ancora percorribile e gli allevatori utilizzano quella per andare a verificare le condizioni di salute dei loro animali al pascolo. Un altro, con pecore e capre dalle parti di Frontone, ha dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco per ripristinare la strada di collegamento che l’alluvione del 15 settembre ha lasciato scavata come canyon profondo quasi due metri.

Danni ingenti anche in provincia di Pesaro

A Cantiano, sempre nelle Marche, un produttore di vino aromatizzato alla tradizionale visciola locale, si è ritrovato il laboratorio sventrato, macchinari sommersi e i silos pieni portati via dalla corrente. Ma nei territori colpiti dal maltempo sono a rischio – denuncia Coldiretti – anche le semine autunnali di orzo, avena e grano nei terreni dove si sono accatastati rifiuti di ogni genere e aperte voragini impraticabili anche per i trattori. E preoccupa anche la situazione dei pozzi per l’acqua pieni di fango, inutilizzabili con le idrovore che non riescono a togliere la melma.

“Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite che si trovano in grande difficoltà anche nelle campagne” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

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