Lanciata alla fine del 2024, la nuova serie di trattori aziendali MF 5M nasce come evoluzione della serie MF 5700M introducendo una serie di caratteristiche volte a ottimizzarne ulteriormente l’uso, il comfort e il controllo. L’obiettivo è quello di elevare il livello delle prestazioni della macchina e predisporla per le moderne funzioni di precision farming, ma senza rinunciare alla semplicità di gestione e alla familiarità della versione precedente.

I modelli della nuova serie sono 6, tre con potenze massime di 95, 105 e 115 cavalli caratterizzati da un telaio più piccolo con interasse di 2.430 millimetri, e tre da 125, 135 e 145 cavalli e passo da 2.620 millimetri.

Il MF 5M 125 della prova, per pesi e dimensioni, è particolarmente adatto nei tipici impieghi delle aziende zootecniche, sia nei lavori di movimentazione col caricatore frontale, sia in campo per le operazione di semina e di raccolta del foraggio, specialmente con questo tipo di allestimento che prevede la cabina col tetto Visio, il sottotelaio per il caricatore frontale installato in fabbrica, due distributori ventrali controllati col joystick elettronico e le funzioni Autodrive e Neutro con Freno.

Architettura classica con un tocco smart

Dal telaio portazavorre anteriore agli attacchi posteriori il MF 5M 125 è lungo 4.405 millimetri, la larghezza è di 2.250 millimetri (in base all’allestimento può variare tra un minimo di 1.795 e 2.587 millimetri) e l’altezza alla parte superiore del tetto è di 2.730 millimetri. Misure che permettono al trattore di muoversi con agilità nei cortili e nelle stalle, ma anche di essere stabile quando si tratta di lavorare col caricatore frontale o di sollevare attrezzature pesanti. L’assale posteriore è rinforzato e ora il sollevatore arriva a 5.200 chili di portata massima, ed è possibile abbinare il caricatore anteriore col sottotelaio installato già in fabbrica con il sistema di attacco rapido. 

La linea ricalca lo stile neo retro dell’ultima generazione di trattori Massey Ferguson con la cabina grigio diamante e la striscia grigia a sciabola sul fianco del cofano spiovente. Il design è elegante ma funzionale, col sistema di trattamento dei gas di scarico All-in-One posizionato ordinatamente sotto la cabina e lo scarico in linea con il montante A della cabina per garantire maggiore manovrabilità e una perfetta visibilità. 

Il 4 cilindri Agco Power da 4,4 litri, qui tarato alla potenza massima di 125 cavalli che raggiunge a 2.000 giri, è affidabile ed elastico, con curve di coppia ben configurate per gli impieghi agricoli e un picco di 53 chilogrammetri a 1.500 giri. I consumi sono contenuti, e grazie al serbatoio carburante da 198 litri, ben il 24% di volume in più rispetto a prima, l’autonomia di lavoro tra un rifornimento e l’altro è più che abbondante.

Combustione ottimizzata
Controllo elettronico in costante dialogo con la trasmissione, turbo aftercooler con valvola Wastegate, 4 valvole per cilindro e sistema di iniezione Bosch common rail con pressione d’iniezione di 1.600 bar consentono al 4 cilindri finlandese di ottimizzare la combustione e disegnare curve di potenza e coppia appropriate al tipico utilizzo agricolo, con un picco di potenza massima di 125 cavalli a 2.000 giri e un’ottima elasticità col valore di coppia massima di 53 chilogrammetri a 1.500 giri. In versione Stage V non c’è l’Egr per il ricircolo dei gas di scarico e al sistema Scr con catalizzatore d’ossidazione Doc si aggiunge il catalizzatore antiparticolato SC. Come ormai è diventata la norma sui trattori del gruppo Agco, l’intero sistema di post-trattamento è raccolto in un unico modulo ‘All in one’ nascosto sotto la cabina nella parte anteriore destra. Il cambio d’olio è previsto ogni 600 ore.

Powershift robotizzato

Sulla trasmissione c’è poco di nuovo da dire, si va sul sicuro con la collaudata Dyna-4, un semi-powershift robotizzato che consente di scegliere tra 16 marce avanti e 16 retro senza utilizzare la frizione, con una velocità massima Eco di 40 km/h che si raggiunge a 1.850 giri/min.

La gestione è semplicissima attraverso la leva Power Control montata a sinistra del volante o il joystick elettrico sul bracciolo, disponibile a richiesta al posto della leva a T, che oltre a consentire di effettuare l’inversione della direzione, il cambio marcia e richiamare la memoria del regime motore, permette anche di controllare la terza funzione idraulica esterna e di gestire il caricatore frontale o altri attrezzi specifici.

I plus che offre questa versione della Dyna-4 sono la funzione AutoDrive per i cambi di marcia automatici nelle modalità Power ed Eco, e la funzione Neutro con Freno che disinnesta automaticamente la trasmissione quando si premono i pedali dei freni. Nei frequenti stop and go non è dunque più necessario premere il pedale della frizione.

Più preciso e più smart

La grossa differenza sul MF 5M 125 la fa però la nuova architettura elettronica che include connettività ISOBUS, il sistema di guida automatica MF Guide e un’ampia gamma di altre opzioni pensate per lo Smart Farming, come il Section e il Rate control e la modalità ‘Go’ per la configurazione rapida del trattore in base all’attrezzo memorizzato e la ripetizione di un percorso predefinito. MF Guide è disponibile sia col sistema di ricezione Trimble che NovAtel per garantire una precisione da 15 fino a 2 centimetri.

Merita un applauso anche l’impianto idraulico, per semplicità, efficienza e prestazioni. Si tratta di un impianto a centro aperto alimentato da due pompe a ingranaggi, una per tutti i servizi interni che eroga 42 l/min, e un’altra da 58 l/min per il sollevatore posteriore a controllo elettronico con capacità massimo di 5.200 kg.

Premendo un pulsante, l’impianto idraulico è in grado di erogare 100 l/min di olio, rendendo disponibile questa por tata più elevata per generare la velocità e la potenza extra necessarie a operare con il caricatore frontale.

I distributori posteriori sono 3 ad azionamento meccanico, mentre i due ventrali che servono per azionare il caricatore sono a comando elettroidraulico tramite il joystick. Pto e sollevatore posteriore possono essere azionati anche dai comandi esterni sul parafango.

Comandi semplici e intuitivi, spazio e visibilità ottimali

La cabina ha una larghezza di 1,3 metri e il pavimento completamente piatto, i comandi sono ben posizionati sul passaruota di destra e quindi lo spazio a disposizione dell’operatore è ampio, anche con la presenza del sedile per il passeggero. Il modulo SCR nascosto sotto la cabina e il perfetto allineamento dello scarico col montante destro offrono una vista ottimale sull’anteriore del trattore, col parabrezza esteso e il tettuccio trasparente della versione Visio che agevolano notevolmente le operazioni col caricatore frontale.

L’assale anteriore è fisso, ma per assorbire gli urti la cabina dispone in optional di un sistema di sospensioni meccaniche composto da due ammortizzatori a molla nei due angoli posteriori. 

Tutto al posto giusto

I comandi sono tradizionali, e quando si sale a bordo ci si trova a proprio agio, sapendo subito dove mettere le mani. Col joystick sul bracciolo si gestiscono le funzioni più importanti di trasmissione e idraulica, mentre i comandi meccanici dei distributori e quelli elettronici del sollevatore non necessitano di nessun corso di formazione per essere gestiti.

I comandi per le luci di lavoro e per azionare i tergicristalli posteriori, il pannello ELC e la chiave di accensione sono posizionati sul montante posteriore destro. 

Di stampo tradizionale anche il cruscotto analogico-digitale che visualizza il regime del motore e della PTO, il consumo di carburante, la distanza percorsa, la superficie lavorata, la temperatura dell’olio, le ore di lavoro, il regime del motore memorizzato e le informazioni per la manutenzione.

Insomma un trattore classico, con tutti i vantaggi di una architettura meccanica robusta e affidabile ma con una dotazione tecnologica completa e di semplice gestione per elevare le prestazioni in contesti agricoli professionali che richiedono compatibilità con sistemi smart e contenimento dei costi di esercizio.

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