Sabato 20 e 27 maggio il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) sarà messo a ‘nudo’: ma non si tratta di retroscena sulle norme in arrivo o sugli incontri che dovranno svolgersi tra le istituzioni e le parti sociali. Niente di tutto ciò. Nei due giorni in questione, semplicemente, avranno luogo due aperture straordinarie del palazzo che ospita gli uffici della massima istituzione italiana in campo agricolo.

Per la prima volta, infatti, il dicastero ha deciso di aderire all’evento Open House Roma. Un progetto, quest’ultimo, nato nel 1992 dall’idea di un gruppo di architetti e comunicator per celebrare il design e l’architettura nella Capitale, aprendo al pubblico siti di qualunque epoca e solitamente inaccessibili, offrendo visite guidate gratuite. Un evento che richiama annualmente turisti non solo dall’Italia ma da tutto il mondo.

Le visite al Ministero dell’agricoltura, della durata di un’ora, si svolgeranno tra le 10.00 e le 14.00. Per accedere è necessaria la prenotazione. È prevista inoltre la rush line, ovvero la possibilità di subentrare a chi, seppur prenotato, non si presenti all’appuntamento. Ci si può iscrivere a questo indirizzo.

La storia del Ministero dell’agricoltura

Il Palazzo dell’Agricoltura, attualmente sede del Masaf, è stato concepito agli inizi del Novecento secondo criteri di funzionalità prima ancora che di rappresentanza; al suo interno si trovano numerose opere di artisti, a testimonianza ruolo cruciale svolto dall’agricoltura nella storia dell’arte. Venne costruito su impulso dell’allora Ministro dell’agricoltura, dell’industria e del commercio Francesco Cocco-Ortu, desideroso di dare una nuova e prestigiosa sede al dicastero che guidava che, dall’Unità fino a quel momento, non si era mai insediato in modo stabile.

Sulla facciata tripartita, in corrispondenza del fregio, compaiono altrettante frasi in latino: si tratta di un componimento in esametri dattilici del 1913, elaborato dal latinista Giuseppe Albini. Rispettivamente, dal lato sinistro che si affaccia su via Porta Pia verso quello destro, si legge: ‘Per mare per terras it vis humana aetram’ (Per mare, per terra, per l’aria va la forza umana), ‘Ars felix victorque labor sibi vendicavit’ (l’arte rigogliosa e il lavoro vittorioso rivendicano il mondo), ‘Dum superat generi virtus antiqua parentum, augeat italiam divini gloria ruris’ (e, mentre la virtù antica dei padri possa rimanere nella stirpe, la gloria divina della campagna possa accrescere l’Italia).

Durante la visita si potrà accedere anche alla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura, nata a Torino nel 1860 e che ha trovato la sua definitiva sistemazione nel 1913 nel Palazzo dell’Agricoltura.

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