“La PAC è uno strumento importante, ma non è sufficiente. Gli sforzi della ricerca nel settore primario devono essere velocizzati e implementati, investendo quante più risorse possibili sulle tecniche evolutive e sull’innovazione per avere colture resistenti e produttive”. Questo il commento di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in merito alle strategie da mettere in campo a fianco di quelle previste dalla Politica Agricola Comune dei prossimi cinque anni.

L’occasione è stata rappresentata dall’Incontro Informale dei Ministri dell’Agricoltura a Stoccolma presieduto dal ministro degli Affari rurali della Svezia Peter Kullgren lo scorso 13 giugno. Lollobrigida, in particolare, ha puntato i riflettori anche sulle TEA, ovvero le Tecnologie di Evoluzione Assistita, che a partire dallo scorso maggio, grazie a un emendamento inserito nel DL Siccità, possono essere sperimentate sui campi italiani (prima potevano essere applicate soltanto in vitro). Tecnologie che dovranno affiancare quanto previsto dalla PAC, che per l’Italia, nel prossimo quinquennio, prevede lo stanziamento di 35 mld € per l’agricoltura. A cui, però, si potrà accedere soltanto rispettando precisi requisiti.

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“Gli obiettivi che ci siamo dati rispetto alla sostenibilità ecologica non sono in discussione, ma i tempi e i modi lo devono essere. La sicurezza ambientale, energetica e la sovranità alimentare devono essere garantite”, ha ribadito il ministro riguardo alle sfide e alle opportunità che la transizione verde può avere per i settori agricoli e forestali. “È necessaria una visione sui fitofarmaci, sullo sforzo di pesca e sulle politiche forestali che salvaguardi la competitività delle imprese europee. Gli agricoltori, gli allevatori, i nostri pescatori hanno fatto sforzi importanti, non replicati in altre aree del pianeta. Ma non possono pagare da soli”.

Il ministro Lollobrigida ha poi sottolineato come vi sia la necessità di una politica europea di sostegno allo sviluppo delle aree deboli del pianeta. “Serve uno sviluppo compatibile con il benessere che non può prescindere dall’ambiente, dalla qualità e dalla disponibilità di cibo a costi accessibili. Questo si ottiene soprattutto sostenendo un modello agricolo virtuoso, come è quello europeo. Negli interventi di oggi è emerso che la Sovranità alimentare a livello nazionale ed europeo, seguendo l’esempio di Italia e Francia, è uno degli obbiettivi per sempre più Stati”, ha infine concluso il ministro.

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