Mentre le proteste dei trattori in Italia (e in Europa) proseguono senza soluzione di continuità da quasi due settimane, praticamente in ogni regione con azione quotidiane nelle città e nei principali svincoli stradali e autostradali, arriva la prima bozza di manifesto programmatico, finalizzato a chiarire le ragioni che stanno spingendo migliaia di agricoltori a scendere in piazza alla guida dei propri trattori.

Anche se in molti casi si tratta ancora di azioni spontanee, nate dal tam tam dei social e dal passaparola, senza l’avallo di nessuna sigla di categoria, gli agricoltori in protesta stanno iniziando ad organizzarsi in movimenti più strutturati come quello che risponde al nome di ‘Riscatto Agricolo’, alla base di numerose iniziative, dal Nord al Sud.

Il coordinamento di questo gruppo si definisce “un movimento autonomo spontaneo, apolitico, di giovani agricoltori, partito dal basso con lo scopo di dar vita a nuovo riscatto agricolo italiano. la nostra identità richiama i valori intrinseci degli agricoltori, che si riconoscono nel lavoro, nella famiglia, nelle tradizioni, nel talento, nella passione e nei valori dei nostri territori”.

Proteste trattori, ecco il documento programmatico

Ed è proprio il coordinamento di ‘Riscatto Agricolo’ che ha pubblicato un manifesto, una sorta di documento programmatico, suddiviso in dieci punti, ritenuti fondamentali per la sopravvivenza e il rilancio del settore primario italiano. Eccoli:

  1. RIPROGRAMMAZIONE GREEN DEAL. Revisione completa della Politica Agricola Europea, in quanto di estremismo ambientalista e a discapito della produzione agricola e dei consumatori (Cerealicoltura, allevamenti, regolamenti sui digestati….).
  2. IMPORTAZIONI E LIBERTÀ DI IMPRESA. Vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari. Garantire la libertà di impresa, anche varando leggi che combattano il dumping economico per i prodotti agricoli ed alimentari.
  3. ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO. Chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico di soli veri agricoltori, che siano coinvolti ogni qualvolta si vari o si ritocchi una normativa che riguardi direttamente o indirettamente il settore agricolo ed alimentare.
  4. ABOLIZIONE IMMEDIATA DI VINCOLI ED INCENTIVI PER NON COLTIVARE I TERRENI. Eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione.
  5. DETASSAZIONE IN AGRICOLTURA ( IRPEF-IMU ). Mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli.
  6. AGEVOLAZIONI CARBURANTE AGRICOLO. Mantenere anche dopo il 2026, il sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.
  7. CIBI SINTETICI. Regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici.
  8. RIFORMA ALIQUOTA IVA APPLICATA. Ridurre o addirittura togliere l’iva su alcuni prodotti alimentari primari. Per il vino applicare un’aliquota massima del 10%.
  9. FAUNA SELVATICA. Lo Stato deve garantire un contenimento della fauna selvatica e rispondere direttamente ed in tempi brevi dei danni diretti ed indiretti da essa provocati.
  10. RIQUALIFICAZIONE DELLA FIGURA DELL’AGRICOLTORE. A partire dalle scuole, riqualificare la figura dell’agricoltore ed allevatore, valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale. L’agricoltore è una figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo/vita!

Queste le parole con cui si conclude il manifesto di ‘Riscatto Agricolo’: “Non siamo contro il Governo, SIAMO PER L’ITALIA, per il nostro lavoro e ciò che rappresenta, ecco perché come simbolo della nostra lotta abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato. Non ci accontenteremo delle solite promesse, non staremo fermi a guardare chi, anziché tutelarci, sta indegnamente rappresentando la nostra agricoltura. Siamo per un vero e nuovo miracolo italiano dettato dal RISCATTO AGRICOLO per dare UN FUTURO ALL’AGRICOLTURA e quindi ALL’ITALIA …. Non lo facciamo per noi, lo facciamo per TUTTI e PER I NOSTRI FIGLI…. Orgogliosi di quello che hanno fatto i NOSTRI PADRI”.

Anche Uncai, la sigla nazionale che riunisce i contoterzisti, ha commentato la pubblicazione del documento e, più in generale, le proteste che stanno interessando tutto il settore primario. L’auspicio è che “le proteste debbano portare un un profondo ripensamento dell’attuale Pac con il suo ritorno al suo essere prima di tutto un sostegno al reddito degli agricoltori. I veri agricoltori. Ambiente, innovazione tecnologia, transizione energetica ed equilibri commerciali intra Ue sono temi importanti che possono essere posti solo in concertazione con il mondo agricolo”.

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