Si torna a parlare della legge per la revisione trattori, per l’ennesima volta, dopo i continui rimandi che, di anno in anno, ne hanno posticipato l’entrata in vigore. A più di dieci anni dall’approvazione della legge (ma a cui non sono mai seguiti i necessari decreti attuativi per applicarla), la questione della revisione trattori, infatti, è tornata centrale nell’agenda del Governo Meloni: il ministro dei trasporti Matteo Salvini ha espresso la decisa volontà di imprimere un nuovo corso alla normativa che prevede l’obbligo di controllo sui requisiti di sicurezza dei trattori e degli altri veicoli agricoli.

Le dichiarazioni di Salvini sulla legge per la revisione trattori arrivano a margine dell’incontro sulla sicurezza stradale, promosso dallo stesso ministero dei trasporti e che ha visto la partecipazione di tutte le associazioni che a vario titolo sono coinvolte nella tematica. Durante la discussione, oltre alla sicurezza su strada di automobili e camion, è tornata centrale anche quella relativa ai mezzi agricoli vetusti (immatricolati oltre trent’anni fa), purtroppo presenti ancora in grande quantità nel nostro Paese e, nella maggior parte dei casi, sprovvisti delle più elementari misure di sicurezza a bordo (come la roll-bar, diventata obbligo di fabbrica solo dal 1998, o le cinture, diventate obbligatorie soltanto dal 2005).

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La tematica è tornata centrale anche grazie ai continui proclami di associazioni di categoria come Federaunacoma, la sigla che riunisce i costruttori di macchine agricole, che si è detta soddisfatta del nuovo corso impresso da Salvini a una legge che da troppo tempo è finita in un vero e proprio oblio normativo. E nel frattempo gli incidenti in agricoltura, come testimoniato giorno dopo giorno dalla cronaca delle nostre pagine, non accennano a diminuire: quelli con esito mortale sono centinaia ogni anno, ancora di più quelli che provocano feriti gravi.

Una situazione critica, ribadita dal Direttore Generale Simona Rapastella proprio durante l’incontro al ministero. L’obsolescenza del parco macchine agricole, infatti, non è solo un pericolo all’interno del settore primario, ma anche per la circolazione stradale. In base alle statistiche Inail è estremamente elevato il numero di sinistri dovuto alla mancata revisione dei sistemi di frenatura e di segnalazione, e degli assetti complessivi dei mezzi meccanici.

“Il Ministro Salvini ha correttamente ricordato come la legge sulla revisione obbligatoria dei trattori sia stata varata nel lontano 2012 – sostiene Simona Rapastella – e come per oltre dieci anni sia rimasta inoperante per la mancanza dei decreti attuativi. Il Ministro promette un cambio di passo sulla questione e questo è davvero utile perché presuppone una collaborazione più fattiva anche tra Ministero delle Infrastrutture e Ministero dell’Agricoltura che sono entrambi competenti in materia di revisione delle macchine agricole”. “Questa possibile svolta premia anche l’opera di sensibilizzazione che come associazione abbiamo svolto in questi anni – ad esempio con la campagna ‘Sicurezza in agricoltura. Amore per la vita’.

Tra revisione e sostituzione

Il problema sottolineato del Ministro Salvini, quello dei circa 2 milioni di vecchi trattori con età compresa fra i 25 e i 40 anni presenti nel nostro Paese, apre una duplice questione – rileva FederUnacoma – quella relativa appunto alla revisione delle macchine attualmente in uso e quella relativa alla sostituzione delle stesse. Per rendere operativa la revisione, la Federazione dei costruttori è già da tempo impegnata con i propri uffici tecnici per fornire indicazioni precise sulle metodiche di verifica dei requisiti minimi di efficienza e sicurezza, mentre per la sostituzione dei trattori obsoleti con mezzi di nuova generazione fondamentali restano gli incentivi pubblici, vedi in particolare il PNRR, il decreto 4.0, la Legge Sabatini e naturalmente i Piani di Sviluppo Rurale cofinanziati dall’Unione Europea.

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