Same Deutz-Fahr (SDF) punta su dati aperti e modularità. Le strategie per il Data Act
Per il gruppo di Treviglio la scelta vincente, in vista dell'arrivo del Data Act, si è rivelata quella di sviluppare internamente le soluzioni digitali. Come SDF Data Platform. Ecco come si sta preparando

Con la piattaforma “SDF Data Platform” già operativa e compatibile con standard come Agrirouter, SDF si presenta pronta alle sfide del Data Act. L’azienda ha scelto di sviluppare internamente i propri servizi digitali per garantire reattività, controllo e piena accessibilità ai dati da parte degli agricoltori. L’interoperabilità è al centro della visione SDF, che mira a supportare sia flotte avanzate, sia clienti con mezzi più semplici. In arrivo anche l’adeguamento alle normative europee sulla cybersecurity, mentre l’evoluzione dell’offerta sarà sempre più orientata alla sostenibilità e alla personalizzazione.
Quella di SDF è solo una parte del nostro approfondimento sulle tematiche relative il Data Act, che abbiamo sviscerato in un articolo dedicato, che contiene anche le esperienze dei singoli costruttori. A cui abbiamo chiesto in che modo si stanno preparando in vista della sua entrate in vigore.
Come vi state organizzando come gruppo per garantire l’accessibilità e la portabilità dei dati generati dai vostri trattori secondo il Data Act?
La piattaforma “SDF Data Platform”, sviluppata nel corso degli ultimi anni, è il punto di raccolta dei dati generati dai nostri trattori e già permette di accedere in qualsiasi momento ai dati raccolti dai veicoli.
Inoltre, la piattaforma garantisce anche la portabilità dei dati, grazie alla possibilità di interfacciarsi con lo standard Agrirouter per il trasferimento delle informazioni verso i software di gestione dell’azienda agricola.
Lo sviluppo dei servizi digitali legati alla piattaforma è completamente interno a SDF per poter rispondere in modo agile e veloce alle richieste del mercato e dei clienti stessi. Questo ci permette di avere in ogni momento il controllo sull’infrastruttura, potendo così offrire al cliente la disponibilità e l’accessibilità dei suoi dati, evitando fenomeni di lock-in tecnici o commerciali.
Avete intenzione di evolvere la vostra piattaforma SDF Smart Farming Solutions per renderla ancora più aperta e interconnessa con strumenti terzi?
La piattaforma SDF Smart Farming Solutions è stata concepita fin dall’inizio come aperta e interconnessa. Questa visione è stata alla base di tutti gli sviluppi, motivo per cui siamo stati membri fin dal principio del consorzio Agrirouter.
Inoltre, all’interno della fondazione AEF, partecipiamo al progetto AgIN, con l’obiettivo di rinforzare ancora di più l’interoperabilità e lo scambio dei dati tra veicoli, attrezzature e software di analisi e supporto alle decisioni.
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Pensate che il vostro modello di business legato all’offerta digitale possa cambiare o essere rivisto in funzione di questi nuovi “obblighi/opportunità”?
Il modello di business si evolverà sempre di più per garantire lo scambio e il trasferimento dei dati. Ne abbiamo conferma dagli stessi nostri clienti che dispongono di flotte miste e hanno necessità che siano interconnesse tra di loro.
Questa apertura è parte integrante dell’identità aziendale: in quanto specialisti di trattrici agricole, il nostro obiettivo è garantire che i clienti possano trarre il massimo valore dai propri dati, indipendentemente dalle attrezzature utilizzate.
Quali ostacoli tecnologici o normativi vedete nell’adattare le vostre macchine e infrastrutture al Data Act?
Come accennato in precedenza, già nella sua configurazione attuale la piattaforma “SDF Data Platform” è in grado di rendere i dati accessibili in modo strutturato e sicuro, sia per l’uso interno che per la condivisione controllata con soggetti terzi autorizzati. Di conseguenza, l’introduzione del Data Act non avrà particolari impatti sulle macchine o sull’infrastruttura.
Un’altra regolamentazione che entrerà in vigore nei prossimi anni è invece relativa alla cyber security (CRA), con impatto non solo sui dati ma anche sui processi produttivi e gestionali. Sono già in corso le attività per rendere la produzione conforme alle nuove normative che entreranno in vigore nel 2027.
Pensate che l’adozione di un sistema di dati più aperto possa aiutare a differenziare l’offerta SDF in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità? E quali sono i vantaggi per i vostri clienti dal vostro punto di vista?
L’attenzione alle esigenze dei nostri clienti è fondamentale per SDF. Riteniamo che sia importante fornire loro non solo i dati di base generati dal veicolo, ma anche dati elaborati.
La reportistica sull’utilizzo dei mezzi e sulle lavorazioni è sempre più importante per permettere ai clienti di meglio pianificare le loro attività, per aiutarli a prendere decisioni corrette, nell’ottica dell’efficienza e sostenibilità dell’azienda agricola (riduzione dei consumi di carburante, riduzione nell’utilizzo dei fitofarmaci, ottimizzazione delle lavorazioni e quindi delle rese in campo).
Un punto importante sarà la differenziazione dell’offerta, per renderla modulare. In questo modo sarà possibile soddisfare sia le esigenze dei clienti dotati di veicoli e attrezzature con sistemi ISOBUS, sia dei clienti con una flotta di trattori e attrezzature più semplici, ma comunque attenti ad ottimizzare le loro attività.