Sima di Parigi. Edizione 2024 annullata
L'edizione 2024 del Sima di Parigi è stata annullata. Alla base della decisione ci sarebbero le difficoltà del mercato francese ma pesa sicuramente la vicinanza con Eima
Il Sima di Parigi quest’anno non andrà in scena. Edizione annullata. Il primo organo di informazione a darne notizia è il sito Materiel Agricole. Secondo quanto riferito dal portale francese le motivazioni di Axema, l’associazione dei costruttori francesi nonché ente organizzatore della kermesse transalpina, sarebbero dettate dal calo del mercato delle attrezzature e della crisi agricola che sta colpendo la Francia e tutta l’Europa. Una situazione a cui si arriva dopo il Covid, la guerra in Ucraina e le fluttuazioni dei prezzi e delle materie prime.
Sima ed Eima troppo vicine
Ovviamente dispiace che un evento del calibro e con la storia del Sima si veda costretto a chiudere i battenti almeno per quest’edizione, ma le cause a nostro avviso vanno ricercate al di là delle congiunture del periodo. Se ne è ampiamente discusso in questi anni ma, campanilismi a parte, è evidente che il cambio di data da febbraio a novembre non ha portato i risultati sperati.
Troppo ingombrante l’overlap o quantomeno la vicinanza temporale con l’Eima di Bologna che, a onor di cronaca, ha accettato la sfida con gran vigore sbaragliando la concorrenza sotto tutti gli aspetti determinanti per una fiera internazionale: espositori, pubblico, contenuti e organizzazione. Tanto è vero che le stesse difficoltà che interessano quest’anno la Francia valgono eccome anche per l’Italia, ma Eima international, in programma dal 6 al 10 novembre, si prepara al sold out di superficie espositiva.
Due eventi così importanti non possono evidentemente convivere in un lasso di tempo così breve per molteplici motivi che vanno dall’impegno economico e logistico delle imprese per partecipare ad entrambi alla sovrapposizione di new entry e di pubblico. Pubblico che ha scelto di premiare Eima così come i principali player mondiali della meccanizzazione, alcuni dei quali va detto, sono sicuramente corresponsabili della deblacle del Sima, avendo spinto direttamente o indirettamente gli organizzatori a una scelta senza ritorno. Anche se forse una via d’uscita ci sarebbe: tornare in programmazione a inizio anno.