Si alzano i toni della protesta dei trattori: mentre nei sobborghi di Sanremo sono arrivati i primi trattori che dovrebbero portare sul palco del Festival la protesta (forse con un comunicato letto dal conduttore), contemporaneamente la situazione è sempre più tesa anche alle porte di Roma, dove i presidi degli agricoltori provenienti da tutto il Centro Italia aumentano di ora in ora. Due i movimenti che hanno radunato i trattoristi: da una parte ‘Cra Agricoltori Traditi’, dall’altra ‘Riscatto Agricolo’, già al centro dei fatti sanremesi.

Ma, mentre ‘Cra Agricoltori Traditi’ ha annunciato una “grande manifestazione” nella seconda metà della settimana prossima, la protesta di ‘Riscatto Agricolo’ è più imminente, e di stetto interesse per la sicurezza pubblica. La sigla ha infatti annunciato di aver appena raggiunto un accordo con la prefettura di Roma per arrivare con un numero prestabilito di manifestanti in piazza San Giovanni venerdì 9 febbraio, durante la mattinata.

In base a quanto sottolineato dagli organizzatori, la prefettura avrebbe dato il permesso soltanto a dieci trattori di arrivare fino al centro cittadino. Partiranno dalla periferica via Nomentana e saranno scortati dalle forze dell’ordine proprio fino a piazza San Giovanni, dove ad attenderli ci saranno più di 1500 manifestanti che faranno sentire la loro voce contro le politiche agricole nazionali e europee.

Ma la situazione, piuttosto che affievolirsi, resta comunque tesa. “Se non avremo risposte, i nostri trattori usciranno dal presidio e andranno liberi”, fanno sapere i portavoce di ‘Riscatto Agricolo’. Al centro la richiesta di un incontro con il ministro Francesco Lollobrigida. Richiesta a cui dal dicastero non è ancora pervenuta nessuna risposta.

“Molti agricoltori sono scontenti e cresce la rabbia, vogliamo tornare a casa con un risultato ma non vogliamo assolutamente creare disagi ai romani“, fanno sapere da ‘Riscatto Agricolo’. Dopo la manifestazione di venerdì, i presidi non verranno sciolti ma, anzi, verranno rimpolpati da nuovi agricoltori, in arrivo in questi giorni dalle province di Rieti, Tarquinia e Benevento. Nel frattempo diverse proteste sono andate in scena in altre città: a Potenza, dove 200 mezzi agricoli si sono radunati sotto la sede della Regione Basilicata, o a Ascoli Piceno, dove circa 50 trattori si sono dati appuntamento fuori dall’uscita di Castel di Lama.

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