Argo Tractors: «il Data Act accelera la transizione verso un’agricoltura digitale su misura»
Per il gruppo agromeccanico al centro c'è il potenziamento delle piattaforme digitali di Landini e McCormick. E non solo. Ne abbiamo parlato con loro: ecco come si sta preparando

Argo Tractors si prepara al Data Act potenziando le piattaforme digitali Landini e McCormick Fleet Management per offrire agli agricoltori un controllo diretto, semplice e sicuro sui dati generati dalle macchine. La misura, che entrerà in vigore a partire dal prossimo settembre, cambierà le carte sul tavolo della digitalizzazione, anche in ambito agromeccanico. A questa importante tematica abbiamo dedicato un approfondimento, per capire in che modo impatterà effettivamente sull’agricoltura e sui mezzi agricoli.
Argo Tractors punta dunque su trasparenza, interoperabilità e apertura verso piattaforme terze come Agrirouter, rafforzando anche il ruolo del concessionario come consulente per l’agricoltura 4.0. Tra le principali sfide, l’unificazione dei dati provenienti da macchine e sistemi diversi, da affrontare con infrastrutture flessibili e competenze mirate. L’obiettivo è costruire un’agricoltura più efficiente e sostenibile, supportata da manutenzione predittiva e servizi post-vendita personalizzati.
In che modo Argo Tractors si sta adeguando al Data Act per garantire l’accesso ai dati generati dai trattori Landini e McCormick da parte degli agricoltori? Avete già predisposto strumenti o piattaforme che permettano un reale controllo dei dati da parte dell’utente finale?
Argo Tractors sta lavorando per allinearsi ai requisiti del Data Act, riconoscendo agli agricoltori l’accesso ed il controllo dei dati generati dai propri trattori. Le nostre piattaforme attuali, come Landini Fleet Management e McCormick Fleet Management, rappresentano un punto di partenza per la visualizzazione e la gestione di molti dati operativi. Con l’entrata in vigore del Data Act, stiamo sviluppando nuove interfacce per consentire un controllo più dettagliato sui dati. L’obiettivo è fornire un pannello di controllo intuitivo e sicuro che metta l’agricoltore al centro della gestione dei propri dati, in linea con i principi di trasparenza e autonomia stabiliti dalla normativa.
Il Data Act richiede modelli aperti e interoperabili. Come pensate cambieranno i vostri modelli di business (intendiamo strategie digitali, servizi post vendita, abbonamenti a piattaforme) con l’obbligo di rendere i dati più aperti e interoperabili?
L’obbligo del Data Act rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per ottimizzare i nostri modelli di business. Le nostre strategie digitali evolveranno verso ecosistemi più aperti, dove la collaborazione e l’integrazione con servizi esterni saranno accelerate. I modelli di abbonamento alle piattaforme potrebbero focalizzarsi su funzionalità premium, analisi avanzate e servizi di integrazione, anziché sulla semplice detenzione dei dati. L’interoperabilità favorirà la personalizzazione dei servizi, consentendoci di offrire soluzioni sempre più mirate e flessibili che rispondano alle esigenze specifiche di ciascun agricoltore.
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In che modo collaborate (o pensate di collaborare) con piattaforme terze per valorizzare i dati raccolti dai macchinari? E come pensate che potrà cambiare il ruolo del distributore/concessionario se cambierà?
La collaborazione con piattaforme terze è già una realtà e diventerà ancora più strategica. Attualmente, lavoriamo con piattaforme come Agrirouter per facilitare lo scambio di dati tra i nostri macchinari e i software gestionali di terze parti, garantendo un ecosistema interconnesso.
Il ruolo del distributore/concessionario sarà anch’esso in evoluzione: sarà sempre più un consulente tecnologico e di servizi. Supporterà l’agricoltore non solo nella scelta del macchinario, ma anche nell’utilizzo ottimale delle soluzioni digitali e nell’interpretazione dei dati. Il concessionario diventerà un punto di riferimento per l’agricoltura 4.0, offrendo servizi di formazione e supporto alla gestione dati.
Quali sono le principali difficoltà tecniche o organizzative che incontrate nell’apertura e standardizzazione dei dati generati dai vostri trattori?
Dal punto di vista tecnico, la sfida maggiore risiede nella eterogeneità dei dati raccolti da diversi sistemi a bordo dei trattori, che spesso non nascono con un’architettura standardizzata per l’esportazione. Assicurare la compatibilità e l’interoperabilità tra macchine di diverse generazioni richiede attenzione e definizione di sistemi quali API (Application Programming Interfaces). La sicurezza dei dati e la privacy sono una priorità assoluta; garantire che l’apertura non comprometta la confidenzialità è tanto necessario quanto complesso.
Dal punto di vista organizzativo la formazione dei tecnici e della rete di vendita è fondamentale per garantire la giusta preparazione.
Che tipo di nuove opportunità intravedete per l’agricoltura digitale e i servizi post-vendita grazie all’attuazione del Data Act? E quali i vantaggi per i vostri clienti?
Il Data Act aprirà scenari inediti per l’agricoltura digitale e i servizi post-vendita. Per l’agricoltura digitale, la maggiore disponibilità dei dati stimolerà l’innovazione, permettendo lo sviluppo di nuove applicazioni e servizi basati su analisi predittive, intelligenza artificiale e machine learning. Ottimizzazione delle rese, miglior gestione delle risorse idriche, diagnostica precoce di malattie delle piante e automazione dei processi sono alcuni degli aspetti più rilevanti.
Per quanto riguarda i servizi post-vendita è plausibile immaginare l’evoluzione da un modello reattivo a uno predittivo, come già oggi accade con le nostre soluzioni Fleet & Remote Diagnostics Management, pensate proprio per facilitare il controllo da remoto e la manutenzione programmata dei trattori. Con un accesso facilitato ai dati di utilizzo dei trattori (con il consenso dell’agricoltore), offriremo una manutenzione predittiva efficace, riducendo i fermi macchina. Potremo inoltre offrire pacchetti di servizi personalizzati, basati sulle reali esigenze di ciascuna azienda agricola e sull’analisi delle loro performance operative.