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Il 18 maggio, a Roma, CNH Industrial è stata invitata a rappresentare il settore delle macchine per l’agricoltura alla Prima Conferenza Ministeriale Italia-Africa. Nell’occasione, Carlo Lambro, membro del Group Executive Council della Società e brand President di New Holland Agriculture, ha avuto l’opportunità di illustrare come CNH Industrial intende contribuire al processo di modernizzazione dell’agricoltura africana.

La Conferenza si è svolta presso la sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dopo il discorso inaugurale del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il programma della giornata ha previsto la partecipazione di numerose autorità italiane e internazionali, quali Moussa Faki Mahamat, Presidente di turno del Consiglio dell’Unione Africana, Dlamini Zuma, Presidente della Commissione dell’Unione Africana, i ministri di oltre 40 Nazioni africane e i rappresentanti delle maggiori organizzazioni regionali africane, per concludersi con un intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.

Nel suo intervento, Carlo Lambro ha ricordato come già oggi CNH Industrial, in particolare attraverso New Holland Agriculture, è protagonista dello sviluppo agricolo dell’Africa. Il brand, infatti, opera in 34 Paesi africani, con 24 distributori e 265 punti vendita, consegnando ogni anno 5.000 trattori. Macchine realizzate su misura per le molteplici realtà agricole africane, cioè capaci di resistere a condizioni climatiche spesso estreme, facili da utilizzare e manutenere, efficienti dal punto di vista dei consumi, poco inquinanti e molto produttive. Per lo sviluppo di questi prodotti, CNH Industrial ha investito negli ultimi tre anni oltre 50 milioni di dollari.

“Il sostegno e la cooperazione con le comunità locali è un pilastro fondamentale della nostra azione in Africa – ha sottolineato Carlo Lambro – A questo riguardo, vorrei menzionare un accordo di cooperazione firmato recentemente con la FAO, relativo a un progetto di gestione sostenibile dell’acqua nel Governatorato di Kebili in Tunisia, una delle zone più aride del paese. Per tre anni, contribuiremo alla costruzione e alla riparazione dei tradizionali sistemi di raccolta delle acque, alla realizzazione di orti per le famiglie, al miglioramento dell’attività pastorale e alla creazione di frutteti e di nuove aree boschive”.

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