Mentre i cittadini dell’Emilia-Romagna continuano a lavorare senza sosta per liberare le case travolte dal fango dell’alluvione e per ripristinare la viabilità sulle strade distrutte dalle piena e dalle frane, le istituzioni si sono attivate con provvedimenti ad hoc, stanziando ingenti risorse per le zone colpite, pari a 2 mld € in totale (di cui oltre 175 mln € per l’agricoltura, tra i comparti più colpiti in assoluto, con migliaia di campi ancora sott’acqua). Risorse di vitale importanza in questa fase emergenziale ma che, come già ribadito da più parti, non riusciranno a coprire tutti i danni, nettamente superiori, in considerazione del fatto che l’area colpita si estende su una superficie vastissima, che dal centro della regione e dalla zona appenninica si estende fino alla riviera romagnola.

Emilia-Romagna, la proposta Coldiretti per attingere nuove risorse per la ricostruzione

Ed è per questo che all’Emilia-Romagna, oltre a quelli stanziati dal Governo italiano, servirebbero anche i contributi del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. Un meccanismo che negli ultimi vent’anno ha già portato alla mobilitazione di oltre 8,2 miliardi di euro per interventi mirati a fronteggiare calamità in 24 Stati membri. Lo ha ribadito la Coldiretti, in occasione della visita in Italia della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen che, proprio questo pomeriggio, sorvolerà le zona colpite dall’alluvione insieme alla premier Giorgia Meloni.

Potrebbe interessarti

Anche se “le importanti misure per imprese e lavoratori varate dal Governo sono un primo passo significativo”, Coldiretti ha ribadito che “lo Stato membro colpito da calamità può presentare alla Commissione una domanda d’intervento del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe”.

Il percorso di assegnazione di una sovvenzione, seguita da una procedura di bilancio (approvazione del Parlamento e del Consiglio), può durare diversi mesi ma gli Stati membri hanno la possibilità di chiedere il versamento di un anticipo fino al 25 % dell’importo totale del contributo finanziario previsto a titolo dell’Fsue, con un limite a 100 milioni di euro. Per l’ultima alluvione avvenuta nel 2021 in Germania sono stati stanziati complessivamente 613 milioni di euro.

Il commento di Prandini

Gli eventuali stanziamenti andrebbero in soccorso di un comparto che in regione conta 60mila ettari coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Ma anche altri 7mila ettari su cui si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. Il tutto con la situazione degli allevamenti che resta preoccupante, con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati. “Occorre tagliare la burocrazia ed i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

In primo piano

Articoli correlati