Da Verona a Ragusa, in un viaggio che ipoteticamente percorre tutto lo Stivale, in vista di Fieragricola 2024, l’appuntamento dedicato al settore primario che avrà luogo presso la fiera scaligera il prossimo inverno. La Fiera Agricola Mediterranea di Ragusa, infatti, ha ospitato la prima tappa dei Road Show organizzati da Fieragricola in preparazione all’evento, che si svolgerà dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.

L’appuntamento siciliano si è svolto con la collaborazione di Coldiretti e dell’Associazione Italiana Allevatori, presenti con i vertici regionali, e con la partecipazione degli istituti agrari di Barrafranca e Aidone. L’intento è quello di coinvolgere direttamente gli agricoltori e gli allevatori siciliani in un percorso di crescita e di innovazione all’insegna della sostenibilità, per favorire redditività, competitività e accompagnare il ricambio generazionale come azione necessaria per il futuro del settore primario.

Fieragricola 2024, dalla Sicilia ha inizio il road show di preparazione

«L’agricoltura e la zootecnia hanno di fronte sfide nuove e non rinviabili – ha esordito Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere –. I cambiamenti climatici, l’innovazione digitale e la robotica, la multifunzionalità, la circolarità delle produzioni, i risvolti sociali e ambientali di un’attività che deve sempre più ragionare in termini di filiera. Sono aspetti che Fieragricola di Verona affronterà per orientare gli imprenditori e offrire loro occasioni di confronto, approfondimento, grazie ad aree tematiche trasversali e a una convegnistica attenta alla formazione».

Per questo Fieragricola di Verona rinsalda il dialogo con imprese agricole e zootecniche dell’isola, perché – come ha ricordato nel corso del Road Show a Ragusa Marilina Barreca, presidente regionale della Federazione Allevatori Sicilia – «stiamo assistendo a un’evoluzione positiva dell’allevamento, con particolare riferimento alla zootecnia da carne». Parole che trovano conferma anche dal direttore di Coldiretti Ragusa e Siracusa, Calogero Fasulo.

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Lo stato della zootecnia siciliana

I numeri elaborati da Teseo.Clal.it descrivono una zootecnia siciliana solida, con 10.404 allevamenti fra bovini da carne, da latte e misti (dato al 30 giugno 2023, -0,12% sulla precedente rilevazione dell’Anagrafe zootecnica bovina del dicembre 2022) e 346.512 capi complessivi, in crescita del 5,44% rispetto alla fine del 2022. Ragusa, in particolare, con 1.562 aziende è la terza provincia siciliana per numero di allevamenti bovini, alle spalle di Palermo (2.542) e (2.412 allevamenti). Quanto al numero di capi, la provincia di Ragusa 79.466 capi (+1,18% su dicembre 2022) è seconda, a un’incollatura da Palermo (81.601 capi). Passando sotto la lente i dati della suinicoltura, invece, il numero di allevamenti in territorio ragusano è diminuito fra dicembre 2022 e giugno 2023 del 5,92%, con 286 aziende e 8.275 maiali allevati.

Posizionati più in alto in classifica si trovano per numero di aziende Messina (924) e, per numero di capi, Messina (25.620) e Trapani (8.573). A sostenere il dinamismo della zootecnia siciliana c’è il lavoro dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Ragusa, rappresentato nella tappa del Road Show di Fieragricola dal direttore Giuseppe Cascone, che ha ribadito il ruolo cruciale della rassegna di Verona per il trasferimento di know how e per accompagnare una crescita che il presidente di Anacli, l’Associazione nazionale degli allevatori di Charolais e Limousine, Emanuele Nobile, descrive nella sua parabola ascendente, tanto che «in pochi anni il numero degli animali seguiti e selezionati da Anacli sono quasi raddoppiati, accompagnando anche il ricambio generazionale».

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