Gilet gialli e trattori

In Francia non si placa la protesta scoppiata sabato 17 novembre contro il Governo Macron per la riforma sull’aumento dei carburanti convenzionali, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 e appesantirà soprattutto il prezzo del gasolio che alimenta la stragrande maggioranza dei veicoli d’Oltralpe, dalle auto ai camion, passando ovviamente per i mezzi industriali e i nostri cari trattori agricoli.

La protesta in Francia: chi sono ‘i gilet gialli’?

Si tratta di un ulteriore aumento per uno dei Paesi che risulta essere già tra i più cari in Europa, ma mai quanto l’Italia. Eppure, mentre in Francia i ‘gilet gialli’ tentano di scuotere la situazione, nel Bel Paese sembra che nessuno batta ciglio.

Gilet gialli e trattori

I manifestanti francesi si fanno chiamare ‘gilet gialli’ (les gilets jaunes) perché, durante le loro proteste, indossano i giubbetti retroriflettenti obbligatori per gli automobilisti quando si scende dall’auto lungo strade e autostrade. Sono operai, pensionati, impiegati, lavoratori di ogni ordine e grado che, attraverso i social network, si sono uniti in un movimento di protesta a-politico che sta letteralmente paralizzando la Francia.

Quella guerra al gasolio dei paladini della sostenibilità…

Come accennato, il motivo del contendere è il nuovo caro carburante che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio prossimo per volere dell’Eliseo, intestardito a proseguire la sua marcia ecologista contro gli inquinanti e a favore dell’utilizzo di veicoli elettrici o a carburanti alternativi, a scapito di quella grande fetta di popolazione che non si può permettere nell’immediato l’acquisto di un nuovo mezzo.

Gilet gialli e trattori

Tra le diverse categorie di lavoratori irritate dalla manovra del Governo Macron, ci sono anche gli agricoltori, scesi in strada a protestare coi propri trattori. Chiara la loro frustrazione: “Chi mastica un minimo di campagna sa bene che al momento non c’è una pronta alternativa al gasolio per l’alimentazione dei mezzi agricoli! È impossibile sostituire i nostri compagni di lavoro con veicoli elettrici o a metano: siamo vincolati al diesel e un ulteriore aumento avrebbe l’effetto di una mannaia“.

Una protesta tutt’altro che pacifica: si contano due morti

Come vuole la tradizione francese in tema di proteste, quella dei ‘gilet gialli’ si sta rivelando un’azione vibrante, per usare un eufemismo. Traffico congestionato in vari punti del Paese, ‘picchetti’ anche nelle raffinerie e nei depositi di carburante. Il bilancio della manifestazione è pesantissimo: da sabato scorso si contano due mortioltre 400 feriti, di cui una ventina in condizioni gravi.

Gilet gialli e trattori

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