Goldoni Q 110 Stage V. Arrivato a un passo dal baratro dopo il fallimento del sogno cinese, Goldoni sta progressivamente risalendo la china con la nuova proprietà olandese Keestrack. Nel 2023, anche sull’onda di un mercato che ha premiato i trattori di più bassa potenza, è stato uno dei pochissimi brand ad aumentare le vendite in Italia, e si appresta ad affrontare le sfide attuali e future con una gamma in costante rinnovamento. Una tappa fondamentale di questo rinnovamento riguarda i motori, che gioco forza si devono adeguare, anche nella categoria degli specializzati, alle sempre più stringenti normative antinquinamento.

Goldoni Q 110, per il sistema propulsivo c’è Doosan

Un percorso che Goldoni ha scelto di fare al fianco di Doosan, azienda sudcoreana con la quale ha stretto un accordo per i prossimi 5 anni per la fornitura di 8mila motori Stage V. A Fieragricola ha debuttato proprio il modello di punta dell’azienda carpigiana, il Q 110 Stage V che con 102 cavalli è il più potente di tutti gli specializzati Goldoni. Qui il nuovissimo Doosan D24 Power Up da 2.400 cc prende il posto del 3 litri VM Stage 3B, senza dunque incidere minimamente sulle dimensioni compatte del trattore che rimangono invariate.

Non ancora presentato ufficialmente, il 4 cilindri sudcoreano con questa esuberante taratura fa il suo debutto su un trattore proprio col Q 110. Dotato di turbocompressore con aftercooler e sistema di iniezione common rail di Bosch, il D24 ha un’eccezionale densità di potenza e valori di coppia massima, 410 Nm, davvero straordinari per un motore di dimensioni così compatte. Privo di Egr. per il trattamento dei gas di scarico si affida a una soluzione composta da catalizzatore d’ossidazione Doc, filtro antiparticolato e sistema SCR.

Il serbatoio dell’AdBlue è ben posizionato sul fianco sinistro in basso, dietro alla ruota, e non ostacola minimamente la visuale, mentre tutti gli altri componenti trovano comodamente posto sotto al cofano. Il motore non è però la sola novità del Q110, che rispetto al precedente modello può vantare anche miglioramenti a livello di idraulica ed ergonomia dei comandi.

Versatilità e comfort

L’impianto idraulico a centro aperto è costituito da due pompe da 38 l/min di portata per lo sterzo e da 61 per i distributori (3 posteriori e 3 anteriori) e per il sollevatore. La capacità di sollevamento aumenta fino a 2.800 chili sul posteriore (prima era 2.500), mentre il sollevatore anteriore optional arriva a 1.200 chili. Completamente ridisegnata la disposizione delle leve di comando del sollevatore e dei distributori, ora ben raggruppate in una pur rudimentale console sulla destra del sedile con anche i vari pulsanti per l’innesto elettroidraulico della doppia trazione, del blocco differenziale e della Pto.

Indubbiamente un passo avanti rispetto a prima non solo in termini di comfort operativo ma anche di efficienza. La trasmissione rimane invece quella con cambio meccanico sincronizzato da 24 rapporti in avanti e 12 in retro, con inversore al volante. La leva del cambio sulla destra permette l’innesto di 4 marce, le due gamme lente e veloci si selezionano con una leva sul tunnel centrale, una leva a sinistra permette di inserire le ridotte.

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