Tra le numerose novità che sono state svelate nel corso di Agritechnica 2023, hanno trovato ampio spazio anche quelle legate alle componentistica e ai sistemi propulsivi, non solo presso gli stand dei produttori automotive e agrimeccanici più blasonati, ma anche grazie all’allestimento di una sorta di salone ‘parallelo’ dedicato proprio a questo segmento (il cosiddetto ‘System & Components’). E, proprio in merito ai motori, ad attirare l’attenzione della stampa e del grande pubblico c’erano i nuovissimi prototipi di motori a idrogeno JCB, che stanno già alimentando i modelli di movimentatori telescopici e di terne del brand. Un progetto a cui sta lavorando un team di oltre 150 ingegneri, inseriti all’interno di una divisione dedicata, per cui sono stati previsti investimenti di oltre 100 milioni di sterline.

Come accennato, i prototipi di motori a idrogeno JCB stanno già alimentando i modelli di movimentatori telescopici e di terne. Ma le applicazioni non si limitano soltanto al campo dell’edilizia: JCB ha infatti dimostrato che queste nuovi sistemi propulsivi a idrogeno possono trovare ampio spazio anche nel settore industriale – su camion Mercedes da 7,5 tonnellate e su un furgone Mercedes Sprinter grazie a retrofit completati in pochi giorni -, e agrimeccanico. JCB ha infatti presentato il proprio sistema di rifornimento mobile progettato e costruito per portare il carburante alle macchine. Il serbatoio ha abbastanza idrogeno per riempire 16 terne a idrogeno e può essere trasportato sul retro di un trattore JCB Fastrac modificato o su un rimorchio.

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JCB, un impegno di lungo corso per le propulsioni alternative

L’impegno di JCB nella riduzione delle emissioni risale a quasi 25 anni fa, e i più recenti motori diesel progettati per conformarsi alle normative europee Stage V hanno già consentito una riduzione del 97% delle emissioni di NOx dal 1999 e una riduzione del 98% del particolato. Inoltre, l’impegno di JCB per ridurre il consumo di carburante fa sì che le macchine JCB di oggi utilizzino in media il 50% in meno di carburante rispetto a quelle prodotte più di dieci anni fa. Ciò ha consentito di risparmiare 16 miliardi di litri di carburante, equivalenti a 53 milioni di tonnellate di CO2. JCB è stata anche in prima linea nello sviluppo della tecnologia elettrica per soddisfare la domanda dei clienti di prodotti a zero emissioni di carbonio.

Mentre l’elettricità a batteria è adatta per macchine più piccole che fanno meno ore e in genere utilizzano meno carburante, le macchine più grandi hanno un fabbisogno energetico più elevato. Ciò comporterebbe batterie più grandi, che richiederebbero più tempo per caricarsi, rendendole meno adatte a macchine che lavorano su più turni giornalieri e non hanno tempi di inattività disponibili per ricaricarsi. Di conseguenza, JCB ha concentrato lo sviluppo di macchine elettriche sulla sua gamma compatta, tra cui la nuova pala gommata compatta 403E, il sollevatore telescopico Loadall 525-60E e il mini escavatore 19C-1E, il primo mini escavatore elettrico al mondo.

Mentre l’azienda esamina i futuri carburanti a zero emissioni, non ha lasciato nulla di intentato. Nella sua ricerca di un carburante mobile che possa essere portato alla macchina, garantendo la massima operatività e un rifornimento rapido: HVO, biogas, carburanti elettronici, ammoniaca e idrogeno sono stati tutti esaminati al microscopio. È interessante notare che i motori JCB sono stati approvati per l’uso con HVO da quando è entrata in vigore la legislazione sui motori Stage IIIB/Tier 4i.

Nell’ambito dello sviluppo dell’idrogeno, JCB ha anche studiato il suo utilizzo nelle celle a combustibile e nel luglio 2020 ha presentato il primo escavatore alimentato a idrogeno del settore edile: un 220X da 20 tonnellate. Per il momento JCB è giunta alla conclusione che le celle a combustibile sono troppo costose, troppo complicate e non sufficientemente robuste per le attrezzature edili e Agricole; sfidando quindi il team di ingegneri JCB a pensare in modo diverso e utilizzando la tecnologia che ci circonda in modo a zero emissioni di carbonio, è nato il motore a idrogeno JCB.

Il commento del patron

“Le proprietà di combustione uniche dell’idrogeno – ha esordito il presidente Lord Bamford in una nota – consentono al motore a idrogeno di fornire la stessa potenza, la stessa coppia e la stessa efficienza che alimentano le macchine JCB oggi, ma a zero emissioni di carbonio. I motori a combustione di idrogeno offrono anche altri vantaggi significativi. Sfruttando la tecnologia e i componenti dei motori diesel, non richiedono elementi di terre rare e, aspetto fondamentale, la tecnologia di combustione è già ben collaudata sulle attrezzature edili e agricole. Si tratta di una tecnologia economicamente vantaggiosa, robusta, affidabile e ben conosciuta non solo nel settore edile e agricolo, ma in tutto il mondo”.

“La maggior parte di questi combustibili alternativi – ha proseguito Bamford – richiede la produzione di idrogeno per produrli, quindi ha perfettamente senso utilizzare l’idrogeno in primo luogo perché è un combustibile pulito a zero emissioni di carbonio che può essere prodotto da energia rinnovabile. L’idrogeno offre anche una potenziale soluzione alla sfida posta dalle batterie sulle macchine più grandi; consente un rifornimento rapido ed è una soluzione di carburante mobile, che consente di portare il carburante alla macchina”.

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