Una trincia deve per forza avere potenze super elevate? Quali sono i reali valori da mettere in campo in base alle condizioni di effettivo utilizzo? Come si può fare per ottimizzare al massimo il proprio investimento in base alle situazioni operative del proprio contesto? John Deere ha risposto ottimamente a queste domande con la 9600i, modello d’attacco della gamma al top dell’offerta del Cervo.

L’anima della trincia John Deere 9600i

Flussi ottimizzati per il raffreddamento, motore John Deere PowerTech PSS a 6 cilindri, da 13,5 litri, conforme Stage V da 625 cavalli montato posteriormente e con radiatori dietro la cabina, testata Kemper, rompigranella XStream, rotore Dura-Drum con diametro elevato e soprattutto una compattezza che non trova oggi riscontro sul mercato. Sono queste le argomentazioni che la 9600i offre a chi vuole una macchina produttiva ma si muove in un contesto multiforme.

Esattamente come molte aziende agricole della provincia di Cuneo, terreno della nostra presa di contatto con la macchina, che operano in un contesto dove elevata produttività per ettaro e appezzamenti con dimensioni ridotte sono il pane quotidiano dei contoterzisti. Un contesto dove la John Deere 9600i è la macchina che permette di ottimizzare al massimo produttività, mobilità,  flessibilità operativa e TCO.

La meccanica

Ottimizzata al 100 per cento. Il top della tecnologia in un formato compatto e meno impattante sul terreno. La John Deere 9600i è una trincia che punta tutto su intelligenza, concretezza e capacità produttiva. Con dimensioni e ingombri che le permettono di muoversi in modo agile nei frequenti spostamenti su strada che molta parte del contesto operativo italiano richiede di continuo.

La motorizzazione self-made PowerTech PSS da 13,5 litri Stage V permette di avere sotto i cofani un’unità performante e produttiva con 625 cavalli a 1.800 giri al minuto senza eccedere in quelle super potenze che, in molti casi, non sono utili. La compattezza del propulsore e il suo posizionamento longitudinale hanno permesso di ottimizzare i flussi di raffreddamento con il flusso di aria che entra in alto, subito dietro la cabina, ed esce posteriormente. Ma non solo.

John Deere 9600i, un corpo macchina più snello

Tutto il corpo macchina è ora più stretto rispetto al passato permettendo di montare, mantenendo invariata la larghezza massima, pneumatici più larghi. A vantaggio ovviamente del galleggiamento e di una minore compattazione del suolo.

La trasmissione automatica ProDrive gestisce in modo automatico il passaggio fra le due gamme preimpostate permettendo di avere una velocità costante su qualsiasi superficie. Anche in discesa.

Come le sorelle maggiori

Il cuore produttivo della 9600i è del tutto identico a quello delle sorelle maggiori. Diametro e lunghezza del rotore Dura- Drum sono infatti di 670 e 850 millimetri con la possibilità di montare 40-48-56-64 coltelli. La velocità di rotazione è di 1.100 giri al minuto. Una bocca di ingresso generosa, quindi, che permette importanti prodalle rese molto elevate.

Il sistema di cambio dei coltelli presenta due vantaggi. Il primo è la regolazione del taglio in circa un’ora di lavoro. Il secondo è di avere un sistema di coltelli di lunghezza ridotta che, in caso di ingresso di elementi estranei, ammortizza gli urti preservando la durata dei coltelli e limitando i danni. La disposizione geometrica fornisce un flusso uniforme e compatto che richiede 20 kW di potenza in meno rispetto al passato.

Il rotore dal diametro elevato ha un’alta velocità tangenziale che aumenta l’efficienza e riduce i consumi in ogni condizione operativa. Organicamente intelligente Il grande lavoro effettuato da John Deere sull’efficienza complessiva della 9600i permette di avere una macchina la cui efficienza è sicuramente un punto di riferimento importante del mercato. La possibilità di avere una dotazione di testate per mais a 8, 10 o 12 file ne aumenta flessibilità e potenzialità operativa.

Organicamente intelligente

Il grande lavoro effettuato da John Deere sull’efficienza complessiva della 9600i permette di avere una macchina la cui efficienza è sicuramente un punto di riferimento importante del mercato. La possibilità di avere una dotazione di testate per mais a 8, 10 o 12 file ne aumenta flessibilità e potenzialità operativa.

Il rotore ad alta efficienza presenta la possibilità di regolare i coltelli in configurazioni a 1/2 o 3/4 per avere lunghezze di taglio maggiori. Questo permette di andare incontro alle esigenze degli impianti di biogas, dei produttori di latte o degli allevatori da carne con un’unica macchina e con un solo rotore

La prova completa, corredata dai grafici di rendimento, dei costi d’esercizio e delle comparazioni con gli altri trattori della stessa classe di peso, è consultabile sullo sfogliabile di novembre, disponibile a questo indirizzo a p.42 oppure cliccando sul pulsante qui sotto.

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