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E’ ormai consolidato che il refluo, sia che si tratti di liquame che di digestato, è un sottoprodotto con un valore intrinseco tale da pretenderne una gestione intelligente. Negli ultimi anni diversi costruttori di attrezzi per la lavorazione del terreno hanno studiato soluzioni specifiche per valorizzarne la distribuzione. La ditta MA/AG di Casalbuttano (Cremona) ha realizzato una gamma di interratori denominati IDL, concepiti per essere impiegati sia in combinazione con botti trainate e semoventi che come elemento terminale di un sistema ombelicale.

Tali attrezzi, disponibili da 2,5 a 6 metri di larghezza con telaio fisso o pieghevole, non rappresentano una adattamento casuale bensì una soluzione appositamente progettata per interrare nel migliore dei modi il refluo. L’interratore IDL infatti opera con una serie di dischi una vera e propria iniezione del liquame o del digestato ad una profondità di circa 10-15 centimetri, evitandone la prolungata esposizione con l’atmosfera. Ciò si traduce in vari vantaggi ambientali ed agronomici: vengono limitate le perdite di ammoniaca, vengono minimizzati gli odori sgradevoli e soprattutto viene concentrato il refluo nello strato attivo del terreno evitando ingenti perdite sottosuperficiali tipiche delle applicazioni con ripuntatori. In questo modo si favorisce l’accessibilità delle radici all’azoto contenuto nel refluo.

Il disco che svolge l’azione di iniezione fende il terreno in modo tale da evitare la formazione di un canale poco permeabile. Sia gli organi anteriori che quelli posteriori dell’interratore IDL possono essere allestiti con diversi tipi di utensili in funzione delle tipologie di terreno e della quantità di residuo colturale presente sulla superficie.

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