Al nodo delle revisioni per le macchine agricole più vetuste, si è aggiunta un’altra magagna per il settore: quella della concessioni delle autorizzazioni ai mezzi eccezionali (mietitrebbie, trinciatrici ecc). A puntare i riflettori sulla questione, che tra l’altro si presenta particolarmente preoccupante proprio per la vicinanza con l’avvio delle lavorazioni sui campi italiani, è stata ancora una volta CAI, la confederazione degli agromeccanici.

“I ritardi nella concessione delle autorizzazioni alle macchine agricole eccezionali, e specialmente a quelle impiegate nella raccolta dei prodotti agricoli – esordisce il presidente di CAI Gianni Dalla Bernardina – stanno creando forti preoccupazioni nelle imprese agromeccaniche a pochi giorni dall’inizio della campagna di lavorazione”.

CAI, nuvole sulle macchine agricole

Le difficoltà di spostamento su strada che deriverebbero dalle lentezze dell’iter burocratico per il rilascio delle concessioni, avvisa CAI, si affianca ai preoccupanti segnali sul maltempo e sui danni alle colture, che rischiano di mettere in ginocchio anche le produzioni erbacee, dopo la pesante calamità subita dal settore frutticolo e viticolo. Calamità che, come la cronaca dello scorso anno e quella dei primi mesi del 2021 hanno dimostrato, si sono susseguite senza soluzione di continuità su tutta la penisola, dal Piemonte alla Calabria.

Nonostante la disponibilità mostrata da alcune amministrazioni, tuona la nota rilasciata da CAI, come la Direzione Generale Anas, a livello locale si tende a dimenticare che le norme sulle macchine agricole eccezionali sono state emanate per rispondere ad esigenze di tempestività e di urgenza, tipiche del settore agricolo.

Inoltre l’adozione di modalità di lavoro legate (anche) alla pandemia ha privato le imprese e le loro rappresentanze del rapporto diretto con l’amministrazione, rendendo più difficile la comunicazione e più facili i fraintendimenti, specialmente con veicoli complessi quali sono le macchine agricole. “Auspichiamo – ha concluso Dalla Bernardina – l’apertura di un tavolo di confronto che possa portare ad una reale semplificazione, nello spirito impresso a suo tempo dal legislatore, dei procedimenti per il rilascio delle autorizzazioni”.

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